Il cammino di Viaggio intorno al tè

Viaggio intorno al tè si racconta

Dopo le origini eccomi qui a raccontarmi.
Sei anni fa, quando ho aperto il mio Blog, l’ho fatto con difficoltà e spronata da una persona che avevo avuto il piacere di conoscere durante il corso di

imprenditoria femminile, Patrizia. Qui feci il Business Plan e mi sconsigliarono di aprire solo un negozio di tè in quanto, vendendo solo tè, non avrei coperto i costi di gestione. Anche aprire una sala da tè era rischioso. L’unica soluzione era fare caffetteria e somministrazione a pranzo. Naturalmente non era più la mia idea iniziale e i costi chiaramente lievitavano, per non parlare che ero da sola e in certe fasce orarie bisogna essere in due. Per fortuna conobbi una commercialista che mi disse che potevo promuovere il tè, attraverso eventi, e venderlo occasionalmente. Questo mi avrebbe permesso di valutare meglio il mercato di Reggio Emilia o di Parma. Il mercato mi si è aperto prettamente a Parma ma i volumi hanno dimostrato che vendere il tè è veramente difficile.

Il Drago ovvero l’uomo

La mia prima vendita fu grazie al sostegno di Pino, della Scuola di Naturopatia Umanistica di Parma. Io lo chiamo il Maestro visto che ci trasmetteva la bioenergetica, le neuroscienze l’energetica cinese, gli insegnamenti Zen. Mi sostenne comprando le lattine con l’immagine del drago e con i colori nero e rosso, quelli veri del simbolo del Taijitu, meglio conosciuto come Tao.
Poi, lungo il viaggio da me intrapreso, in solitaria, guardata strana per l’originalità per quello che facevo, ho avuto la fortuna di incontrare delle altre persone che mi hanno aiutato e sostenuta in diverse maniere.

Il primo evento e il primo mercatino

Mi ricordo ancora quando feci il primo evento a casa mia e, chiaramente, c’erano le mie compagne del corso di imprenditoria e poi a casa di una vecchia collega, Rossella. Mentre il mio primo mercatino lo feci perché venni invitata da Ornella a partecipare ad un evento con lei nella bassa mantovana. Da li seguirono i mercatini estivi, alla Festa del Grano, aiutata sempre da Rossella e dall’Alabastro allo Zenzero aiutata da Carla. Fare un mercatino non è leggero… bisogna montare, smontare creare il banco e allora, credendoci, avevo anche tanta oggettistica. Credetemi i numeri non erano alti ma ero e sono ancora mossa dalla passione per questa bevanda millenaria.

Poi provai con i Festival del benessere ma anche questi non mi davano tanti risultati forse perché, a differenza di altre persone, io lo vendevo impacchettato in modo da preservare gli aromi, il colore e per non fargli prendere la polvere. Chiaramente tutto questo non rendeva “attrattivo” il prodotto, le persone erano meno attirate dai profumi che hanno, anche se avevo un bell’espositore per mostrare la campionatura. Non ultimo il cambiamento climatico che cominciò a presentare il conto con i bei temporali tanto da farmi rovinare un gazebo e questo mi fece cominciare a pensare di smettere di fare questi eventi, visto che coprivo solo i costi.

Poi, grazie a Facebook, ho conosciuto Antonella, insegnante di Discipline Bionaturali, tra cui Qi Gong e fa trattamenti Shiatsu a Parma e provincia, che mi presentò al GAS (Gruppo d’Acquisto Solidale) Gastronauti con cui si è creato un bel legame e quindi adesso faccio, Covid 19 permettendo, solo un mercatino al mese e vendo occasionalmente il tè, i colini, qualche tazza e teiera e cerco sempre di più di fare consulenza.

Quando finirà la pandemia spero di riprendere la promozione del tè non solo attraverso il mio Blog ma continuando a fare:

Nota: quando delle scritte di altro colore sta a significare che sono dei link di approfondimento.

In diretta a Telereggio con Buongiorno Reggio

Poi vennero i fratelli Italo e Livio che scrivono i libri con il pseudonimo “I.L. FEDERSON“, che mi suggerirono di andare a Telereggio e in particolar modo alla trasmissione in diretta di Buongiorno Reggio e sono felice di esserci andata perché mi sono sempre trovata a mio agio.

Seconda alla Tea Masters Cup

Partecipai alla Tea Masters Cup giusto per capire quale era il mio livello di conoscenza del tè e per capire come funzionava una competizione internazionale. Con mio stupore, che si può vedere nel video che trovate insieme ad altri nel mio profilo di Youtube, arrivai seconda alla gara di degustazione. Stupore perché allora avevo poi seguito solo dei corsi e degustazioni di Barbara S. Non avevo ancora fatto i corsi di altre due associazioni del tè.

Partecipazioni a eventi

Poi conobbi Fabio Bortesi de Il Tarassaco, produce macerati d’erbe, e Filippo Valla de “Tre Rii” , produce sidro di mele nell’appennino parmense.
Grazie a loro riuscì a partecipare alla Fiera Millenaria (Gonzaga – Mantova) e far degustare il tè al Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci (PR). Ma ci sono tante altre persone a cui sono grata per il loro passaparola e aiuto.

Che cosa è per me la figura del Tea Sommelier

Io non mi sono mai sentita una Tea Sommelier, ovvero nel significato che viene dato come a quelli del vino, infatti, solo recentemente ho capito quello che l’insegnante del primo corso che avevo frequentato, ben 6 anni, aveva voluto trasmetterci. Voi direte sempre meglio tardi che mai. Infatti mi ricordo ancora uno scambio tra me e Daniela, un’altra ragazza del corso di imprenditoria, che io e lei non ci capivamo. Lei insisteva che dovevo essere come una Sommelier del vino e io continuavo a non capirla. Ed io continuavo a dirle che il tè non si degusta come si fa con il vino ma lo si fa in maniera diversa ma non riuscivo a farmi capire.
In quel momento mi impuntai a voler apprendere la degustazione come fanno i sommelier del vino e qui incontrai le mie belle resistenze perché, dentro di me, inconsapevolmente, non accettavo questo tipo di degustazione che stava arrivando anche nel mondo del tè attraverso vari corsi.

Come si degusta il tè in Oriente

Ripeto solo recentemente ho capito quello che quell’insegnante aveva voluto trasmettere ma senza entrare nello specifico. Questa persona utilizzava un metodo per noi occidentali incomprensibile ma che io allora accoglievo in quanto venivo già da un insegnamento misto occidentale-orientale. Mi spiego. Il mio insegnante di Shiatsu, adesso scoprite che sono anche capace a fare i trattamenti e, per un certo periodo, li facevo, diceva sempre che lui, durante le lezioni di discipline orientali doveva solo osservare e che questo era il modo per imparare: osservare. Bene durante il primo corso che feci ci si limitava ad osservare la Maestra di cerimonia Gong Fu Cha, ad assaggiare in tre sorsi il tè e non si entrava troppo nello specifico dei sapori.

Gli orientali bevono il tè concentrandosi sul corpo e non sugli aromi come si fa in occidente e poi, come vi ho scritto, seguono il ciclo delle stagioni.
Qui trovate gli articoli:

Quindi quando io degusto un tè rimango sul corpo, ovvero se un tè è vellutato, liscio, se l’aroma rimane a lungo nel palato e mi fermo alla prima nota aromatica poi, se mi arrivano la seconda e la terza, ben venga ma non mi rompo più la testa a cercare le altre, rimango sul semplice come fanno in Oriente, del resto il tè è una bevanda Zen.

Buon #ViaggioIntornoAltè e #Tèmozioniamoci

Barbara
10 novembre 2020

PS: per chi volesse saperne di più ecco altri link sul tè in Oriente:

Non mi resta che ringraziarvi nel seguirmi e grazie in anticipo a chi commenterà. Ricordo che è sufficiente scrivere il nome, la mail (che non viene pubblicata) e il commento oppure essere loggati con FB.

9 pensieri su “Il cammino di Viaggio intorno al tè

    1. Paola ti ringrazio. Sono ben lontana dal riuscire a mantenermi. Quello che realizzo è l'”argent de poche” ma spero presto di decollare con la mia mongolfiera che adesso il Covid ha bloccato tutto quello che ero riuscita a programmare la scorsa primavera. Spero sempre che una ditta abbia bisogno della mia figura 😊

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