Note d’assaggio: Huang Jin Gui (Fenghuang, Guangdong, Cina)

Viaggio intorno al tè, nella figura di Omar, ci porta a scoprire un tè Oolong a bassa ossidazione, il tè Huang Jin Gui

Dopo un anno e mezzo ecco un altro articolo di Omar.

Per chi non lo conosce Omar è un ragazzo che mi aveva contattata nel 2018 per aiutarlo a fare la tesi di laurea in Antropologia del tè. Fu per me un piacere aiutarlo. Vedendo la sua passione per il Giappone e la capacità di scrivere, gli proposi di scrivere per il mio blog e aprimmo la sua rubrica “Un tè al Sol Levante”. Da allora è nata una amicizia e, come tutte le vere amicizie, ci sono stati alti e bassi. Quello che non è mai mancato è stato il confronto. Con Omar ho avuto la possibilità di confrontarmi con un ragazzo con le sue fragilità, passioni, desideri e paure. Io ho cercato di comprenderlo, accoglierlo e, per quanto possibile, sostenerlo attraverso l’ascolto e il lasciar fluire. A volte non è stato facile per entrambi ma, a distanza di anni, siamo ancora qua.
Nel frattempo il suo amore dei tè giapponesi si è trasformato in amore nei confronti del tè proveniente anche dagli altri Paesi che lui, a mano mano si è avvicinato.
In questi anni è diventato Tea Sommelier, Chocolate taster e adesso sta studiando anche il mondo del caffè.
Ti lascio a questa sua degustazione di un mio tè oolong proveniente dalla Cina e, nello specifico, dal Guangdong.
Buona lettura e tèmozioniamoci sempre!

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” – Lavoisier

Barbara ha dedicato il suo blog al tema del viaggio…
Il viaggio può avere molteplici significati, una spirale di sfumature pressoché infinita.
Un viaggio emotivo; un vagabondare per terre lontane o vicine; riscoprire i luoghi di sempre in un itinerario caleidoscopico tassellato da nuovi punti di vista; la conoscenza di sé stessi e la crescita personale; il passaggio da una fase della vita ad un’altra, dall’infanzia all’adolescenza per poi approdare all’età adulta, finanche alla vecchiaia.
Viaggiare implica sempre abbandonare qualcosa ed accogliere altro. Al ritorno, non siamo mai “quelli di prima”, ma ci sono due cose che restano sempre, in ogni occasione, e resistono a tutte le intemperie: l’amore e l’amicizia.

Ho fatto un lungo viaggio.
Sono mutato, così come lo è la realtà attorno a me, il mio modo di interpretare il mondo, ma Barbara è sempre stata lì, in ogni momento.
Ci siamo rivisti dopo tanto tempo.
Lei era cambiata: io ero cambiato.
L’amicizia no, quella non era cambiata.
Il baluginio negli occhi.
Il sorriso.
L’abbraccio.
Diversi, ma uguali.

Quando Barbara mi ha fatto dono di questo tè prendendolo dalla sua scorta, dalla sua merce, non ho potuto che essere grato per avere ricevuto una parte di lei, del suo lavoro, della sua dedizione.
A volte nei viaggi occorre la nostalgia, la malinconia, ed allora facciamo per un momento ritorno per rivedere i nostri cari, rivivere i ricordi.
Non ho altro modo per dire “grazie” se non quello di riprendere la tastiera e vedere se ancora, dopo tutti questi mesi, mi riesce di creare un po’ di poesia…

Oolong: Huang Jin Gui (Fenghuang, Guangdong, Cina)

Timonando gli aromi attraverso il vorticare del liquore nella tazza sono naufragato in una prateria rorida e scintillante, intercalato dall’alternanza tra la frescura crepuscolare e la tiepida luce dell’alba, rosata come la tinta sfoggiata dai fiori di pesco, che tanto esalano dalle foglie ancora prima ch’esse bevano dall’infusione.

foto di Omar

L’aria è placida, tranquilla, e carezza cereali ancora verdi sulle spighe così come le dita sovrappensiero si trastullerebbero ad arricciare i capelli.
Tutto è così morbido, ovattato, eppure al contempo rinfrescante, rinvigorente, dannatamente narcotico come solo un primo giorno di primavera può essere.

Ecco che sulle labbra stilla la rugiada: una goccia, due, tre…
È un susseguirsi d’impressioni viridee e fiorite, un germogliare di crisantemi, magnolie, gardenie e poi ancora osmanto e pere ancora acerbe, quasi fatte bocciolo.
E il bouquet che ne rimane ammazzola nuova vita e leggerezza, come panna montata rassomiglia alle nuvole sdraiate sullo sguardo supino di quei fortunati che ancora assaporano la gioia di distendersi su un prato, riscoprendo l’odore dei sassi e la forma dei fili d’erba. 

Colgo dal mio giardino uno Hyacinthus orientalis “White pearl” che pare avere trapassato l’onirico per giungere al reale, cogliendo la guazza dei sogni che imperla la fronte al risveglio, nell’umido odore terroso di una chioma marmorea.

Meglioli Omar

buon #viaggiointornoaltè #tèmozioniamoci, #UnTèCon

24 marzo 2024

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* immagine di Omar

2 pensieri su “Note d’assaggio: Huang Jin Gui (Fenghuang, Guangdong, Cina)

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