Viaggio intorno al tè vi porta alla scoperta dei sapori del tè e della analisi sensoriale
Io ho iniziato a bere il tè per il piacere che mi dava a berlo e, in quel periodo, non si parlava degli effetti benefici di questa bevanda.
Il tè ha tanti e buonissimi sapori. Ecco quelli che potete trovare degustando una tazza di tè senza l’aggiunta di zucchero, miele, limone, arancio o latte.
I sapori principali che possiamo percepire in bocca, attraverso le nostre papille gustative, sono: dolce, salato, aspro, amaro e il quinto sapore l’umami.
L’umami significa saporito ed è percepibile quando mangiamo alimenti ricchi di proteine e, quindi, di amminoacidi, come la carne, il formaggio, gli spinaci, i pomodori, i piselli, i funghi porcini e il tè, in particolare i tè verdi giapponesi.
Aromi del tè
Oltre ai sapori esistono gli aromi del tè. Quest’ultimi riusciamo a riconoscerli in base alla nostra conoscenza, ovvero a quanti più prodotti conosciamo tra frutta, spezie, ecc. Ad esempio, se non abbiamo mai mangiato castagne bollite faremmo fatica a riconoscerlo nel tè verde Long Ching.
Resta inteso che la nostra capacità di valutazione sensoriale si può migliorare facendo pratica.
Il liquido prodotto dall’infusione del tè viene chiamato liquore mentre con il termine infuso s’intendono le foglie bagnate.
Durante la degustazione di un tè ci sarà prima una aroma predominante ovvero il prima aroma che si percepisce e si usa il termine attacco, poi un altro a metà, intermedia ed, infine, uno alla fine, retrogusto, ovvero l’aroma che ci lascia alla fine in bocca il tè.
I termini che vengono utilizzati per descrivere gli aromi durante una valutazione olfattiva e degustativa sono:
- Aromi primari: tipici della pianta come: erba appena tagliata, fieno secco, spinaci, alghe;
- Aromi secondari: indotti dalla lavorazione: miele, spezie, frutta primaverile o autunnale;
- Aromi terziari: invecchiamento: cantina, humus di sottobosco dopo la pioggia.
I sentori che possiamo percepire nei tè puri variano a seconda del tipo di cultivar (la varietà della pianta), delle condizioni climatiche, dalla composizione chimica del terreno, dalle fasi della lavorazione.
Le note aromatiche del tè
Possiamo avere queste note aromatiche durante la degustazione di un tè. Note che si possono fondere tra di loro.
Nota vegetale: erba appena tagliata, fieno, alghe, erbe aromatiche, verdure cotte (spinaci, asparagi, carciofi), ecc.
Nota fruttata: mele, pere, pesche, albicocche, prugne, uva, frutta cotta, frutta secca (noci, mandorle, nocciole, castagne, datteri), uva passa, ecc.
Note floreali: gelsomino, orchidea, rosa, fiore d’arancio, osmanthus, tiglio, fiori di campo, viole, crisantemi, gardenia, ecc.
Note speziate: timo, cannella, noce moscata, chiodi di garofano, pepe, zenzero, cardamomo, coriandolo, curry.
Note legnose: legno verde, legno secco, cedro, corteccia, sandalo, legno bagnato.
Note affumicate: cenere, fumo, tabacco, bruciato.
Note marine: alghe, crostacei, pelle di pesce, molluschi.
Note aromatiche: miele, burro, crema, latte, zucchero, vaniglia, cioccolato, caramello
Note balsamiche: pino, resina, incenso.
Spero che questo articolo vi faccia venire voglia di bere un tè puro.
Ogni colore del tè ha le sue caratteristiche precise che variano a secondo delle terroir.
Buona tazza di tè a tutti e buon #ViaggioIntornoAlTè
Barbara
6 gennaio 2015
Articolo chiaro ed esaustivo. Brava Barbara! Hai sentito parlare anche del sesto sapore, quello grasso?
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sì ne ho sentito parlare recentemente.
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