Recensione libro “Un tè con Mr Darcy” – Viaggio intorno al tè

Viaggio intorno al tè vi porta alla scoperta della sua terza recensione del libro sul mondo del tè. Questa volta si tratta di quello che ho ricevuto e che si intitola “Un tè con Mr Darcy”.

Desidero subito fare una premessa. Sono stata combattuta a recensire questo libro per via della prima parte che, purtroppo, ha delle imprecisioni sia sulla parte storica che in quella dove si parla del . Quindi, mio malgrado, chiedo scusa agli autori ma il

tè, come vedrete, non è un argomento poi così semplice come si crede. Ho recensito recentemente altri due libri e uno in particolare la persona, per la parte del tè, si è rivolta, come è scritto nel libro stesso, ad una persona del settore per capire meglio certe cose perché non è sufficiente leggere dei libri sul tè. Quindi spero nella vostra comprensione ma è giusto che i lettori sappiano che certe parti sono da rivedere e mi rendo disponibile, nel caso ci fosse una riedizione. Nel caso vi foste rivolte a qualcuno allora mi dispiace ancora di più.

Viaggio Intorno al tè: Mr Darcy

Magari alcuni di voi si staranno chiedendo chi è Mr Darcy ed è una domanda più che legittima, soprattutto se non siete lettori dei libri di Jane Austen. Mr Darcy è un personaggio del libro “Orgoglio e pregiudizio“, pubblicato nel 1813, ed è un ricco gentiluomo, romantico, introverso e altezzoso.
Nel romanzo il tè gioca un ruolo importante e da il titolo del libro “Un tè con Mr Darcy“, Tutta la magia dei veri tea party inglesi a casa vostra, scritto da Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua.

Il libro inizia con il prologo che fa una panoramica generale da quando arriva il tè in Inghilterra menzionando la ormai famosa duchessa di Bedford.

Prima di entrare nella parte importante del libro, le ricette, gli autori hanno voluto scrivere, oltre che del Cream Tea, del galateo e di come organizzare un Tea party, dei colori del tè.

Qui di seguito menziono una buona parte delle cose che andrebbero riviste.

I colori del tè – Viaggio intorno al tè

A leggere questo capitolo mi rendo conto che è un argomento che molti considerano ovvio ma che ovvio non è, visto che anche gli autori, pur essendosi ben documentati, si evince che hanno avuto difficoltà a trattare questo argomento.

Difficoltà data dalla vecchia e nuova terminologia (fermentazione e ossidazione) e dai colori del tè. In rete si trova di ogni e anche nei libri non sempre vengono ben spiegati. C’è una gran confusione tra il colore rosso e nero e poi tra i tè scuri, quella categoria che include i tè Pu’Er, i veri tè fermentati.

Ora, purtroppo, gli autori si confondo anche loro e non citano neanche il tè giallo e pensare che nella bibliografia citano il libro della guru del tè inglese Jane Pettigrew. Jane spiega molto bene i colori del tè ma la sua spiegazione risulta chiara solo se si è fatto anche un corso base sul tè perché, purtroppo, leggendo l’altro libro che citano, è chiaro andare in confusione sui colori del tè.

I colori dei tè sono 6

  • bianco
  • giallo
  • verde
  • oolong
  • nero (black tea) per i tè ossidati che provengono dalle colonie inglesi e tè rosso per i tè che provengono dall’oriente. In Cina vengono chiamati tè rossi dal colore del liquore.
  • scuro (dark tea) per i tè fermentati che provengono dalla Cina. I cinesi li chiamano neri e i più famosi provengono dallo Yunnan, i Tè Pu’Er.

Scrivono che i tè verdi non vengono sottoposti al processo di fermentazione, ma non riesco a capire se intendono ossidazione, visto che non spiegano che una volta ossidazione e fermentazione venivano usati come sinonimi.
Vi chiedo scusa ma non è vero che il tè verde è per forza leggermente amaro e astringente. Certi tè verdi lo posso essere, come loro caratteristica, ma credetemi se il tè verde viene fatto alla giusta temperatura e con il giusto tempo d’infusione, questo non risulterà amaro anzi si sentiranno gli aromi che ricordano la tostatura, l’erba appena tagliata, gli spinaci, i cavoli, i broccoli, il minerale e l’umami.

Poi scrivono che la maggior parte dei tè verde proviene dalla provincia di Zhejian. Quando, invece, ci sono anche degli ottimi tè, sempre rimanendo in Cina, ad Anhui ma anche nel Jiangsu. Non citano quindi i tè verdi giapponesi, coreani, vietnamiti. Ora forse non lo hanno fatto, visto che il libro è incentrato sulla cultura del tè in Inghilterra, ma forse la frase andrebbe rivista.

Poi descrivono i tè oolong. Che cosa significa il termine fragranti? Se volevate descrivere gli aromi del tè oolong allora vi chiedo di descriverli elencando i vari aromi che si possono sentire. Oolong a bassa ossidazione i sapori principali sono floreale, burroso mentre, per i gli oolong a alta ossidazione il sapore è quello di frutta gialla, frutta cotta, frutta a guscio ma, sinceramente il caramello bruciato non ho ancora avuto il piacere di sentirlo.

Il tè rosso deriva da un processo di doppia fermentazione del tè verde. Perdonatemi ma alzo le mani, mi arrendo. Stanno parlando dei tè rossi cinesi (black = neri)? Se è così allora sono semplicemente ossidati. Se invece intendono i tè scuri (dark), i Pu’Er, i veri fermentati questi, da quanto mi risulta non subiscono una doppia fermentazione. Mi viene da pensare che si riferiscono ai Pu’Er, visto che dopo citano lo Yunnan. Desidero sottolineare che lo Yunnan si tratta di una provincia e non di una penisola, come è invece stato scritto.

Tè Earl Grey e tè Darjeeling

Non mi soffermo sulla leggenda del tè Earl Grey, visto che ne girano tante.
Mi spaventa che mettano nel paragrafo di questo tè il sotto paragrafo “Latte o limone?” Sicuramente intendevano a livello generale come si beve il tè ma desidero specificare che oltre al Darjeeling anche il Tè Earl Grey va bevuto in purezza, giammai aggiungere il latte a quest’ultimo, visto che è a base di bergamotto, quindi un agrume.

Non sapevo che solo i Darjeeling favorissero la diuresi. Da esperienza personale vedo che tutti i tipi di tè me la favoriscono. Inoltre leggo che aiuta a tenere sotto controllo il diabete. Sapevo di questa caratteristica il tè Pu’Er. So che i tè neri (black) aiutano il sistema cardiocircolatorio.

Felice di leggere di Robert Fortune e della guerra dell’oppio.

Il keemun, visto che proviene dalla Cina, si dovrebbe chiamare rosso e non nero “black” ma capisco che fino a qualche anno fa si usava questo termine.

Viaggio intorno al tè – High tea, Afternoon tea

credo che anche qua ci sia un po’ di confusione sulla vera origine dell’Higt tea. L’High Tea è sicuramente un pasto abbondante ma non è un pre cena. Era la cena della classe operaia o dei minatori che rientravano a casa dopo la giornata di lavoro. Di questo ne ha ben parlato Jane Pettigrew quando è venuta in Italia e si può trovare scritto nel suo libro “A Social History of tea“. Si è vero il tè veniva tenuto a chiave, visto il costo elevatissimo, tanto che anche un avvocato del tempo faceva fatica a comprarselo. Che io sappia, come si evince sempre nello stesso libro dell’esperta del tè, non era conservato sotto chiave in giare di terracotta ma in scatole di legno, i Tea Caddy.

Sempre Jane Pettigrew raccontava che l’abitudine dell’Afternoon tea non nacque, come tutti usano dire, con la Duchessa di Bedford. Era consuetudine in quel periodo fare una merenda al pomeriggio (tea significa anche pasto) e il suo nome divenne famoso perché appare in una lettera dove viene menzionata.

La preparazione del tè

Premessa che per preparare una buon tazza di tè stile inglese ci vogliono 1,50 gr per 100 ml.
Sono consapevole che si usa leggere un cucchiaino per tazza. Ma quanto è grande la tazza? Quanto è grande il cucchiaino? Il tè si presenta sminuzzato o in foglie? Capirete che tutto ciò farà cambiare il peso del tè.
La tazza tipica inglese misura dai 100 ai 120 ml e quindi per una teiera da un litro ci vorranno dai 10 ai 15 gr. Io di solito metto 12 gr.
Quindi leggere che ci vuole un cucchiaino per invitato credo non sia proprio chiarissimo, visto che non viene menzionato nessun tipo di unità di misura.

Tempo d’infusione ha anche questo una regola. Cosa significa lasciare in infusione per diversi minuti? Il tè si lascia in infusione 3 minuti se si beve in purezza e 5 se si macchia con il latte, stile inglese.

L’infusione, anche se non si legge quasi mai nei libri, va da sé che, per il galateo, questo procedimento venga fatto in cucina e che si usi una teiera che serve giusto per la preparazione e poi il tè si travasa subito tutto in una teiera di servizio.
Provate a fare l’infusione come viene suggerito nel libro, ovvero direttamente nel teiera e colare il tè appoggiando un colino nella tazza e vedrete che la prima è perfetta e l’ultima persona a cui viene servito il tè si troverà un tè troppo forte, visto che le foglie continuano a rilasciare l’aroma. La conseguenza? Un bel tè, come si è solito dire amaro, ovvero tannico.

La teiera può anche non rimanere vuota ma solo se abbiamo avuto la cortezza di fare come vi ho spiegato sopra perché il latte farebbe veramente fatica a coprire il sapore derivato dai tannini.

Da quanto mi risulti se beviamo stando seduti sul divano o poltrone il piattino si tiene in mano e non sul grembo sopra al tovagliolino.

Ricette e conclusione

Nella seconda parte del libro troviamo tantissime ricette invitanti, classiche e di facile esecuzione, per organizzare un buon Afternoon Tea anche a tema, come quello natalizio.

Invito nuovamente gli autori a rivederlo perché è un bel libro dove vengono anche menzionati i luoghi dove bere una tazza di tè a Londra e ci sono anche delle belle curiosità sul mondo del tè e anche i film dove si vedono scene dove si beve il tè.

Non mi resta che augurarvi una buona tazza di tè e buon #ViaggioIntornoAlTè

Barbara
20 gennaio 2021

5 pensieri su “Recensione libro “Un tè con Mr Darcy” – Viaggio intorno al tè

  1. Eh Barbara noto che in effetti hai segnalato diverse imprecisioni..
    Io per prima non essendo esperta di the ne commetto molte nel berlo e magari nel parlarne! (Adesso mi bacchetterai ,lo fecero anche anni fa due ragazze proprietarie di una bellissima sala da the quando chiesi il limone🤫🤫🤫ma ti confesso che amo bere ogni tipo di the con il limone e lo so sbaglio!ma mi piace troppo così da quando ero piccina 🥰)..
    Comunque sei stata onesta,coraggiosa e sono certa che chi l ha scritto capirà che era tuo dovere da purista e esperta conoscitrice della materia fare queste precisazioni,per chiarezza tutto lì!
    Detto ciò son certa che il libro rimarrà bellissimo e interessante ..😉

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    1. Daniela da neofita è più che comprensibile e, tranquilla, mi capita anche a me di inzuppare il biscotto a casa, anche se non si fa perché è troppo buono farlo 😀
      Io invece amo macchiare i tè neri indiani con il latte 😉
      Lo spero che gli autori abbiamo apprezzato la mia onestà. Si il libro, come ho scritto, ha delle ottime ricette. Spero tanto che cambino la prima parte perché vengono trasmesse cose inesatte.

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