Viaggio intorno al tè vi porta alla scoperta della Via del tè e della Via del Cavallo
La via più famosa è sicuramente “La Via della Seta” ma ne esiste un’altra, meno conosciuta, ma altrettanto importante: “La via dei cavalli” che collegava la Cina con il Tibet. Questa strada viene a volte chiamata come la “La via della seta del Sud”.
Il tè in Tibet – Viaggio Intorno Al tè
Il tè fu introdotto in Tibet, durante la dinastia Tang (618-907), quando nel 641, per consolidare i rapporti tra il Tibet e la Cina, la principessa cinese Wen Chen, figlia dell’imperatore Taizong, fu mandata in sposa al bellicoso re tibetano Songtsen Gampo. Da qui la nascita dei rapporti commerciali tra il Tibet e la Cina: tè in cambio di cavalli.
Si ritiene che la principessa cinese introdusse in Tibet oltre al tè anche il Buddhismo.
Nacque così questa strada composta, come quella della seta, da una rete di strade che partivano dalla citta di Pu ‘Er, nello Yunnan, e raggiungevano varie zone della Cina e dei Paesi confinanti:
- Beijing ( = Pechino, la capitale della Cina)
- Kunming (la capitale dello Yunann)
- Tibet e poi nel Nepal
- Vietnam e Europa
- Burma l’attuale Myanmar
La via del tè e dei cavalli – Viaggio intorno al tè
Il nome cinese de “La via del tè e dei cavalli” è “Cha Ma Dao“, in inglese “Tea Horse Road“, dove Cha significa Tè, Ma significa Cavallo e Dao significa Via.
In questa vecchia strada venivano trasportati, sul dorso dei muli, oltre al tè anche il sale, le medicine, l’abbigliamento e il pellame.
Il Tibet ha una grande tradizione di allevamento di cavalli e di equitazione.
Durante la dinastia Tang l’imperatore cinese aveva bisogno di cavalli per rifornire il suo esercito ma anche di animali da tiro per i carri dei riformamenti dell’esercito e, quindi, cominciò il baratto di tè in cambio di questi forti destrieri ma anche di tessuti colorati e lussuosi.
“La via del tè e dei cavalli” era molto pericolosa in quanto il tragitto era impervio perchè percorreva le pendici orientali della catena montuosa di Hengduan, tra i percorsi profondi dei principali fiumi e attraversava vasti altipiani prima di giungere a destinazione.
Il tragitto partiva dalle provincie dello Sichuan e dello Yunnan, due regioni che si trovano nella Cina Sud-Occidentale.
Il clima è completamente mutevole e il viaggiatore poteva essere colpito, lungo lo stesso tragitto, da forti nevicate e grandine, da sole accecante e da venti pungenti. Quindi erano soggetti a grandi escursioni termiche.
Questa strada venne usata anche per le migrazioni di popoli e gruppi etnici che diedero vita ad un ponte di scambio culturale ed economico tra la Cina e l’India.
Il percorso: Cina – Tibet
Il viaggio partiva dallo Yunnan e nello specifico dalla zona di produzione del famoso Pu ‘Er, il tè dalle famose proprietà benefiche, nella zona a Sud della regione, e raggiungeva Lhasa la capitale del Tibet.
Da Lhasa scendeva verso il sud, passava in Nepal e arrivava in India.
L’altro tragitto iniziava da Ya’ An, centro di coltivazione dello Sichuan, per raggiungere, passando più a Nord, sempre la capitale del Tibet Lhasa e, infine il Nepal e l’India.
La Via dal Sichuan a Lhasa era lunga circa 2350 km e comprendeva 58 tappe. Durante il viaggio bisognava attraversare gli insidiosi percorsi fluviali, ponti di corde, di ferro e scalare le montagne alte oltre 3000 metri.
Queste vie mettevano in comunicazioni non solo a livello economico ma anche a livello religioso e culturale le numerose culture che abitavano in Tibet, lo Yunnan e lo Sichuan.

Nel 1074 fu stipulato un accordo in cui ogni anno la Cina avrebbe esportato enormi quantità di tè in cambio di cavalli da battaglia.
Secondo la tariffa fissata dall’Agenzia del Tè e dei Cavalli del Sichuan, 60 kg di tè pressato dovevano equivalere a un cavallo.
Il tè veniva trasportato a piedi fino a Kangding, a 2500 m di quota. Il tè veniva stipato in sacche impermeabili di pelle di yak e caricato sulle carovane di muli e yak che raggiungevano Lhasa dopo un viaggio di tre mesi.
Anche il popolo tibetano intensificò, a partire del VII secolo, i contatti con il Sud-Ovest della Cina quando sottomise le tribù sparse nelle attuali citta di Lijang e Dali, e stabilì un presidio militare nel Nord-Ovest dello Yunnan.
Nel XVIII secolo, le richeste di cavalli tibetani diminuirono e il tè cominciò ad essere scambiato con piante medicali che crescevano solo in Tibet. Ricordo che la Medicina Tradizionale Cinese si basa anche con la Farmacologia composta da erbe e piante.
Ancora oggi questa strada viene utilizzata dai pellegrini, di diverse religioni, per raggiungere le montagne sacre appartenenti a diversi gruppi etnici, come i Dai e i Bai.
Il tè, essendo una bevanda calda, visto il clima rigido, ebbe molto successo nel Tibet come alternativa alla neve sciolta, il latte di yak o di capra, il latte d’orzo o il chang (la birra d’orzo).
Per il tè destinato al Tibet venivano raccolte le foglie più grande ed composto anche da ramentti e dagli steli.
I Tibetani preparono il tè con il burro di yak. Il tè ha un sapore salato, leggermente oleoso dal gusto pungente. Costituisce un valido pasto per i pastori che si riscaldano davanti al fuochi alimentati dallo sterco di yak.
Come in Cina, anche in Tibet il tè è sempre stato un rito essenziale dell’ospitalità. L’ospite viene accolto vicino al focolare, il centro della vita domestica. Il tazza del tè viene riempita sino all’orlo per scongiurare la mala sorte.
Buon #ViaggioIntornoAlTè #Tèmozioniamoci #LaViaDeiCavalli #LaViaDelTè
Barbara
26 agosto 2015
Non mi resta che ringraziarvi nel seguirmi e grazie in anticipo a chi commenterà. Ricordo che è sufficiente scrivere il nome, la mail (che non viene pubblicata) e il commento oppure essere loggati con FB.
* immagini reperite nel web.
Fonte: Archeo Monografie e in vari libri tra cui “The Story of Tea”.
Bellissimo articolo. Molto interessante. Grazie per le note storiche 🙂
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Prego Luisa,
Mi piace parlare anche della storia che c’è dietro al tè. Mi affascina molto.
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grazie per la ricchezza di informazioni geografiche e storiche. Articolo interessante!
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Prego 🙂
Scopro che mi piace sempre di più la storia
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