Viaggio intorno al tè vi aggiorna sul viaggio degli elefanti dello Yunnan
Eccomi qua ad aggiornarvi sulla migrazione degli elefanti cinesi partiti dalla riserva naturale dello Xishuangbanna, nello Yunnan, culla del tè, e dove si trovano ancora degli alberi antichi. Del loro viaggio ve ne avevo parlato a giugno nell’articolo “La marcia degli elefanti dello Yunnan” dove potete anche vedere dei video e una simpatica grafica dove spiega come gli abitanti si devono comportare se dovessero incontrare gli elefanti, animale protetto.
La Prefettura Autonoma di Xishuangbanna e la sua Riserva Naturale

La provincia dello Yunnan che significa “a Sud delle nuvole“, confina con il Vietnam, il Laos e il Myanmar/Birmania. Vi si trovano montagne elevate. Il picco di Kawagebo è di 6740 metri s.l.m.m. All’interno vi si trova la Prefettura Autonoma di Xishuangbanna che è attraversata dal fiume Lancang (Mekong).
Grazie al clima tropicale e le medie annuali, intorno ai 21 gradi, la Prefettura è un paradiso naturale ricco di zone pianeggianti, foreste incontaminate. La riserva Xishuangbanna di 2.000 km², grazie ad essere stata isolata per molti anni, ha preservato la flora e la fauna e possiamo trovare diverse specie di uccelli, mammiferi, tra cui gli elefanti e serpenti.
Per maggiori informazioni sul luogo, le tradizioni, etnie e per vedere delle belle fotografie: “La prefettura autonoma di Xishuangbanna“
Il perché della migrazione degli elefanti in Cina
Come ho scritto nell’altro mio articolo, gli elefanti hanno cominciato a marciare a marzo del 2000. Da qualche parte si legge che il viaggio, la marcia, la migrazione degli elefanti sia dovuta al cibo o al fatto che gli elefanti nella riserva sono aumentati.
Gli scienziati puntano il dito contro l’umanità, del resto bisogna dire che, in effetti, l’uomo dal secolo scorso si è ben impegnato a distruggere il pianeta. Parrebbe che l’habitat degli elefanti si sia ridotto in questi anni e, quindi, siano invasi da colture agricole come gomma. Di conseguenza, gli animali avrebbero cominciato a muoversi alla ricerca di altre colture coltivate nella provincia come le banane, gli ananas, il mais e la canna da zucchero.
Uno scienziato cinese, professore del College of Life Sciences dell’Università di Pechino, avrebbe detto a China Newsweek che l’habitat naturale degli elefanti si è costantemente ridotto nel corso degli anni.
Il Global Times ha riportato che l’habitat degli elefanti è diminuito da 2.084 km² nel 1976 a meno di 500 km² ad oggi. Tale riduzione si è verificata da quando la popolazione degli elefanti, diventato animale protetto, è aumentata da circa 170 esemplari, nel 1980, a 300 esemplari, ad oggi.
Nel 2017 il team di ricerca della Beeijing Normal Univesity hanno pubblicato un rapporto che mostra che le piantagioni di gomma nelle aree dell’habitat degli elefanti sono cresciute, tra il 1975 e il 2017, quasi del 25%.
Nel 2011 la Prefettura autonoma di Xishuangbanna ha emesso emesso un regolamento che vieta la piantagione di gomma in alcune aree come le riserve nazionali naturali e le attrazioni turistiche. Questo ha portato gli agricoltori a passare alla semina del tè.
Fate largo che arriviamo
Durante il loro viaggio gli incidenti di percorso non sono certo mancati, non tanto per gli elefanti stessi ma per la popolazione. Alcuni abitanti hanno trovato gli elefanti all’interno dei loro cortili e coltivazioni. Una concessionaria d’auto si è trovata 47 macchine distrutte a causa della curiosità degli elefanti. Una coppia si è dovuta rifugiare sul tetto mentre gli elefanti hanno mangiato 200 kg di mais.
Gli elefanti vengono tenuti monitorati da 20 droni, da veicoli di emergenza, camion lungo la strada 200 persone che spargono cibo con la speranza di deviare il branco in direzione Sud, verso la riserva, e parrebbe che questa volta ci stiano riuscendo.
Il viaggio in solitaria
Non solo l’uomo decide di partire in solitaria, per trovare sé stesso magari percorrendo la Via Franchigena o quella di Santiago de Compostela, ma anche un elefante si era staccato dal gruppo un mese fa, sicuramente perché si era perso.
Il viaggio in solitaria, per un elefante maschio di circa 10 anni e di 1,8 tonnellate, è durato 30 giorni. La notizia fresca, dello scorso 8 luglio, è che sono riusciti a catturarlo, colpendolo con un anestetico, vicino alla città di Yuxi e, quindi, a trasportarlo nella riserva naturale di Xishuangbanna. L’elefante è risultato essere sano e senza ferite.
A volte affrontare un viaggio in solitaria o non seguire il gruppo ci vuole coraggio ma, alla fine, si hanno più soddisfazioni.
Non mi resta che ringraziarvi nel seguirmi e grazie in anticipo a chi commenterà. Ricordo che è sufficiente scrivere il nome, la mail (che non viene pubblicata) e il commento oppure essere loggati con FB.
Buon #viaggiointornoaltè
Barbara
11 luglio 2021
Nota: le foto sono stati presi da Internet (Shine, Yunnan Daily) e, quindi appartengono ai rispettivi proprietari. Spero che i proprietari saranno felici che io li abbia condivisi con lo scopo di divulgazione.
Grazie mille per tenerci aggiornati.
Questa riserva deve essere propria bella
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Prego Marta. Grazie mille per seguirmi 😀
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