Storia dell’English Breakfast Tea

Viaggio intorno al tè ti porta a scoprire la storia del tè English Breakfast

Partiamo alla scoperta della nascita della miscela di tè English Breakfast tea.

Vi ho parlato delle tipiche miscele di tè per la colazione ovvero:

Questa volta entro un po’ di più nel dettaglio ma prima è giusto ricordare gli eventi più importanti per capire che il tè e la pianta del tè non sono nati in Inghilterra.

Da più di duemila anni il tè ci risveglia al mattino o ci calma sorseggiandolo alla infusione Orientale o durante una meditazione, ci affascina per la sua cultura e tradizioni ma molti non sanno che questa bevanda ha fatto scaturire guerre, accordi di pace e avviato piantagioni in varie parti del mondo.

Dalla Cina in Europa

Il tè in Cina è sempre stato bevuto e la sua preparazione è cambiato con le varie dinastie. In occidente il tè era ancora sostanzialmente sconosciuto. I primi a parlarne furono G. B. Ramusio (1559) e Jasper de Cruz.

Come sappiamo i primi ad importare il tè in patria furono i portoghesi che fin dal 1557 avevano aperto una base commerciale a Macao vicinissimo al porto di Guangzhou.
I portoghesi, grazie alla loro flotta, furono i primi a guadagnarsi il diritto di commercio con la Cina e aprirono una base commerciale a Macao. Si pensa che il primo ad assaggiare il tè fu il padre Gesuita Jasper de Cruz il quale ci fece giungere informazioni a Venezia nel 1559 e nel 1560 come missionario nella prima missione commerciale. Siamo durante l’epoca della dinastia Ming (1368-1644)

I portoghesi portavano il te a Lisbona, e poi, da qui, gli olandesi lo trasportavano in Francia, Olanda e verso i paesi baltici. Quando nel 1602, finì l’alleanza tra Olanda e Portogallo, gli olandesi entrarono direttamente nel mercato Orientale e furono i primi ad importarlo in Europa. Il tè divenne un po’ alla volta una bevanda alla moda in Olanda e nel 1675 si trovava in tutti i negozi del Paese. In questo stesso periodo il tè, si era diffuso anche in Francia, dove rimase popolare fino agli inizi del ‘700, quando fu lentamente rimpiazzato dalla preferenza per la cioccolata e il caffè.

Il tè giunge a Londra

Il 31 dicembre 1600 venne creata da un gruppo di mercanti e investitori, con un decreto reale della Regina Elisabetta I Tudor, la Compagnia inglese delle indie orientali. Con il decreto della Regina si garantiva all’EIC il diritto esclusivo di commerciare con l’India; di fatto, le assicurava un monopolio su tutti i traffici a est del Capo di Buona Speranza.
Nel 1657 gli olandesi vendettero il tè agli inglesi e a Londra cominciò ad essere commercializzato e somministrato, da parte di Thomas Garraway, presso i “coffee houses” dove le donne non potevano entrare per comprarlo, il tè verde che veniva consigliato per le sue proprietà benefiche. Nel 1658 il tè apparve in un volantino pubblicitario.
Nel 1661, con il matrimonio tra Caterina di Braganza e il Re Carlo, portò come dote oltre ad una cospicua quota di denaro, i territori di Tangeri e di Bombay e, con lei, il tè giunse a corte. Da questo momento le donne dell’aristocrazia, seguendo l’esempio della regina, bevevano il tè nella camera da letto (bedchamber) o nella stanza vicino mentre gli uomini d’affari frequentavano i “coffee houses”.
Nel 1669 la Compagnia inglese delle indie orientali importò il primo . Il carico era partito da Bantam, nell’isola di Java, dove la Compagnia aveva la sua base commerciale, e arrivò a Londra l’anno successivo.
Nel 1689 il carico di tè arrivò direttamente da Amoy, Cina. Le spedizioni cominciarono ad essere regolari ma i costi erano proibitivi e fu la causa del suo lento sviluppo e inizialmente la bevanda era bevuta solo di pomeriggio nelle classiche tazzine senza manico cinesi.

La colazione: dalla birra al tè

All’inizio del XVII secolo a colazione vi era l’abitudine di bere la birra e il whisky insieme alla carne, pesce e formaggi. Alla fine del XVII secolo si avrà un aumento graduale dell’uso del tè da parte degli aristocratici che cominciarono ad inserirlo al mattino con pane imburrato. Le famiglie povere oltre alla birra e al whisky bevevano il cordiale, ovvero un liquore ottenuto per miscelazione di infusi di erbe e spezie, e mangiavano una scodella di porridge.

Il prezzo altissimo era certamente la motivazione principale per la bassa diffusione. Si usava l’oggettistica cinese che veniva importata insieme al tè e veniva utilizzata la piccolissima teiera in terracotta Yixing. Anche le tazze, in porcellana fine cinese, erano piccolissime e senza manico. In pratica usavano l’oggettistica del Gong Fu Cha. In questo periodo venne inventato il piattino dove appoggiare la tazza in quanto risultava molto calda per tenerla in mano. Anche lo zucchero era carissimo e veniva usato insieme a fiori o erbe per bere il tè come medicina o per dargli un sapore diverso. Il latte venne introdotto solo alla fine del XVII secolo.

Nel 1706 Thomas Twining, un ex dipendente della Compagnia delle Indie Orientali, aprì a Londra il primo emporio di tè proveniente dalla Cina gettando così le basi per l’amata tradizione britannica del tè pomeridiano. Il negozio di Twining vendeva il tè anche agli ufficiali della marina e dell’esercito, ai membri del clero e anche le donne aristocratiche potevano entrare a comprare il tè. Da questo momento l’interesse per il tè crebbe anche per i droghieri.

Nel 1784 con la Commutation Act la tassa sul tè scese dal 119% al 12,5% e queste fece sì che anche la borghesia inglese potesse bere il tè. Infatti la colazione tipica inglese, per la borghesia, si effettuerà alle 9:00 e le donne si vestiranno in modo elegante e i “breakfast parties” diventarono alla moda e si tenevano qualche volta in camera da letto e qualche volta nella sala colazione. All’inizio dell’1800 la colazione veniva servita verso le 10:30 in quanto il “dinner” (la cena) che inizialmente veniva servita tra le 14:00 e le 16:00 cominciò ad essere spostata inizialmente al pomeriggio e poi servita all’inizio della sera. Infatti, il tè cominciò ad essere servito anche dopo cena e le donne si spostavano in salotto per parlare sorseggiando una tazza di tè e dove, dopo aver fumato e bevuto un liquore, anche gli uomini le raggiungevano per bere assieme una tazza di tè.

Il tè adulterato

Visto che le tasse sul tè erano alte il tè, una volta giunto a Londra, gli inglesi adulteravano il tè verde. Ciò portò a un fiorente commercio clandestino di tè. Prugnole, germogli di sambuco e foglie tostate venivano spacciate e vendute come “tè”. Ancora più importante, il tè nero a basso costo procurato a Canton veniva miscelato, confezionato e contrabbandato in Gran Bretagna per soddisfare le esigenze delle masse.
Per sopperire alla forte richiesta da parte sia degli europei che degli americani anche in Cina il tè veniva adulterato e tra i prodotti, ad esempio, come aveva scritto in un suo libro Robert Fortune, veniva aggiunto il colore Blu di Prussia ottenuto da ferrocianuro di potassio e ioni di ferro.
Visto che i consumatori appresero questi metodi cominciarono a richiedere il tè nero visto che era meno facile da adulterare rispetto al tè verde. Il tè nero divento così la bevanda degli inglesi.

Fine del monopolio e inizio delle piantagioni di tè

Solo a metà dell’800, come avevo scritto nell’articolo Il tè per i lavoratori e la Tea Lady, il tè diventa anche per la classe operaia la bevanda da abbinare alla colazione in quanto l’acqua, facendola bollire, diventava salutare.

Tutto il che gli inglesi bevevano proveniva dalla Cina, ed era quello che loro chiamano rosso (Black Tea per gli inglesi).

Nel 1813 la Compagnia inglese delle Indie Orientali aveva perso una parte del monopolio sulla commercializzazione del tè con la Cina e visto che ormai gli inglesi non potevano più fare a meno di bere il tè cominciarono a coltivarlo prima nell’Assam, in India, dove era stata scoperta la pianta autoctona, poi nel Darjeeling e poi nell’isola di Ceylon (Sri Lanka).

Nel 1833 finì il monopolio del tè della Compagnia inglese delle Indie Orientali.

Nel 1839 l’imperatore cinese decise di interrompere il commercio del tè in cambio dell’oppio proveniente dai territori colonizzati dagli inglesi a nord-est dell’India. Da qui vi furono le due guerre dell’oppio o meglio del tè.

Nel 1838 giunge a Londra il primo carico di tè nero Assam proveniente dalle piantagioni che erano state scoperte dagli inglesi nel 1788. Nel 1875 il tè viaggiava per Londra anche dalle piantagioni di Ceylon (Sri Lanka).

Verso la fine del XVIII secolo il tè veniva conservato nelle scatole di legno chiuse a chiave, i tea caddies, immaginate dei portagioie di legno intarsiato. Questo perché il tè era carissimo e avevano paura che la servitù lo rubasse.

English Breakfast tea Photo di Feyza Daştan Pexels

La storia del tè English Breakfast

Il termine “English Breakfast“, ovvero “Tè per la colazione”, si pensa che inizialmente fu utilizzato in America durante il periodo coloniale e che sia stato il commerciante di tè Richard Davies a creare la prima miscela di tè nel 1843 a New York City. Richard Davies era un immigrato inglese e la sua miscela conteneva foglie di tè rosso cinese (per gli inglesi chiamato tè nero ovvero Black tea) Congou, Pekoe e Souchong.

Si pensa anche che l'”English Breakfast” sia stato creato in Scozia da Robert Drysdale e che la regina Vittoria l’abbia bevuto nel 1892 durante il suo soggiorno a Balmoral e l’abbia fatto poi conoscere quando ritornò a Londra con il nome di English Breakfast Tea. La miscela di tè neri è composta da diversi tè proventi dall’Assam, Ceylon (Sri Lanka) e Kenya.

E’ un tè corposo e robusto perfetto per la ricca colazione inglese. Perfetto con una goccia di latte e una punta di zucchero. A volte possiamo trovare la variante con il tè keemun.

Qualsiasi sia la sua vera origine è sicuramente un ottimo tè da bere al mattino sia con una colazione dolce e salata.

Buona tazza di tè, buon #viaggiointornoaltè e #témozioniamoci

Barbara
16 novembre 2024

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* immagini sono state reperite nel web con il solo scopo divulgativo

24 pensieri su “Storia dell’English Breakfast Tea

    1. Romeo fa sempre piacere ricevere gli apprezzamenti soprattutto per questo che, credimi, ho fatto fatica a scriverlo perché non riuscivo ad essere concentrata a causa della cura che sto facendo ma, alla fine, eccolo. Quindi, puoi ben capire, l’importanza di questo commento ⚘️

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  1. Complimenti, non è semplice riassumere brevemente la storia del tè ed il suo arrivo in Europa… sto leggendo proprio ora “Storie del tè” di Linda Reali, lettura molto affascinante. Tra l’altro a proposito delle tea caddies, mi viene in mente che la regola che il tè vada servito esclusivamente dalla padrona di casa deriva proprio dal fatto che solo lei aveva la chiave per evitare furti da parte del personale di servizio. Grazie ancora, se ti va di dare un’occhiata al mio blog, ho scritto un articolo sulla tradizione dell’Afternoon Tea

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    1. Anna piacere di leggerti e di conoscerti virtualmente. Grazie per aver colto la difficoltà nel riassumere la storia. Non è stato facile e, sicuramente, avrai notato che ho saltato degli eventi perché non attinenti o perché ne avevo già parlato in altri articoli. Accidenti mi accorgo adesso di non averne menzionato uno dove parlavo della storia.
      Quel libro è veramente fatto bene e, anni fa, li avevo anche recensito.
      Bravissima, inizialmente, avevo messo quel particolare della paura che il tè venisse rubato insieme allo zucchero, anch’esso veniva conservato insieme al tè sotto chiave, poi mi sono detta che stavo già abbastanza divagando.
      Grazie per il link del tuo articolo veramente ben fatto e grazie per scrivere delle porcellane, argomento anch’esso ampio. Scrissi anni fa sulla porcellana cinese, non so se hai avuto occasione di leggerlo.
      Buona tazza di tè e al prossimo articolo 😊

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