Viaggio intorno al tè vi porta a scoprire un dolce tipico portoghese il pastéis de nata
I portoghesi furono i primi a conoscere il tè e a importarlo in patria nel 1514.
I portoghesi in Cina
Nel XVI secolo la penisola di Macao divenne un’importante porto commerciale. Nel 1498 il navigatore portoghese Vasco De Gama aprì la rotta verso l’Oriente e a partire dal 1514 i suoi connazionali arrivarono in Cina con le loro navi per aprire il commercio. Nel 1557 si stabilirono sulla penisola e la sovranità sul territorio divenne ufficiale solo nel 1887 in seguito al trattato di Pechino del 1 dicembre. La penisola tornò cinese il 20 dicembre 1999.
Questa parte di storia è importante per capire come due culture lontane si possono tra di loro influenzare. Come dicevo il tè arriva in Portogallo ma il dolce tipico portoghese, Pastéis de Nata, arriva a Macao e da lì si diffuse anche nella provincia cinese del Guangzhou. Il dolce si diffuse in forme più saporite e sostituirono spesso il burro con il lardo. Nel 1927 un ristorante offrì per primo il dan tat (egg tart) ovvero un cestino di pasta frolla ripieno di crema che deriva dall’inglese “custard tart” e dalla ricetta portoghese “pastel de nata”. Presto nacquero le varianti al cioccolato, allo zenzero e al cocco.
La dan tat o torta all’uovo è una specie di crostata alla crema che si trova nella cucina cinese derivata dall’inglese custard tart e dal portoghese pastel de nata. Il piatto è composto da una crosta di pasta sfoglia ripiena di crema all’uovo.
Negli anni 40 del secolo scorso molti chef si trasferirono da Guangzhou a Hong Kong, che come sappiamo, dopo la guerra dell’oppio, era divenuta una colonia britannica e introdussero i dan tat “cha chaan tengs” ovvero nelle tavole calde dove veniva servito cibo occidentale con il tocco di Hong Kong.
Il dolce portoghese pastéis de nata
E’ un dolce tipico dolce portoghese fatti con la pasta sfoglia, ripieni di crema e con la superficie bruciacchiata e con una spolverata di zucchero a velo.
E’ nato nel monastero Dos Jerónimos nel quartiere di Belém a Lisbona per recuperare i tuorli d’uovo in quanto gli albumi venivano usati per inamidare i vestiti dei frati. A preparare la pasta sfoglia, alcuni monaci, l’avevano appresa in Francia.
Il monastero Dos Jerónimos è in stile manuelino, ovvero tardo gotico portoghese ed è uno stile architettonico sontuoso e composito nato nel primo decennio del XVI secolo. Venne fondato per volontà del re Don Manuel I non lontano dal luogo in cui Enrico il Navigatore, figura importante per l’espansione oltremare del Portogallo, aveva fatto costruire una chiesa dedicata a Santa Maria di Belém. Il quartiere di Belém celebra le imprese marinare come quelle di Vasco de Gama che aprì la via marittima verso l’oriente.


Nel 1820 vi fu la rivoluzione liberale e le istituzioni religiose in tutto il Portogallo vennero chiuse in quanto non avevano più finanziamenti. I monaci, per potersi mantenere, cominciarono a vendere i Pastéis de Belém.
La rivoluzione liberale iniziò con un’insurrezione militare nella città di Porto, nel nord del Portogallo, e si diffuse nel resto del Paese. Questa rivoluzione portò nel 1821 il ritorno della Corte portoghese in Portogallo dal Brasile, ne avevo parlato in La piantagione di tè in Brasile.
La Corte era fuggita durante la guerra peninsulare (1807-1814) ovvero il conflitto combattuto nella penisola iberica da Spagna, Portogallo e Regno Unito contro le forze d’invasione e occupazione del Primo Impero francese durante le guerre napoleoniche. Con l’invasione delle forze napoleoniche la famiglia reale portoghese venne trasferita nella colonia portoghese del Brasile, dove rimase fino al 1821. Dalla sua colonia il re João VI (Giovanni VI) governò il suo impero per tredici anni.


Nel 1834 il monastero chiuse e la ricetta venne venduta allo zuccherificio locale. Capendo di avere tra le mani la miniera d’oro i proprietari della raffineria aprirono la Fábrica de Pastéis de Belen nel 1837 ed è ancora aperta e dove li possono gustare ancora caldi.
Se avete voglia di sperimentarvi a farli in casa ho trovato in rete questa ricetta della giornalista e cuoca siciliana Ada Parisi. Credo che, per le ricerche che ha fatto, sia la migliore in rete di questo dolce portoghese.
Parrebbe che si riescano a trovare anche in Italia.
Non mi resta di auguravi di poterli assaggiare in abbinamento ad una buona tazza di tè nero indiano o rosso cinese. Io, pur non avendolo mai mangiato ho idea con quale tè lo abbinerei e tu?
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Barbara
13 novembre 2022
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youtube – Viaggio intorno al tè – Barbara Vola
* foto prese dalla rete
Che bontà! Grazie della storicità e buona domenica Barbara!🍂🍁
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Felice che ti sia piaciuto la storicità dell’articolo. Low profile buona domenica anche a te 🍁🍂
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Barbara mia sorella anni fa a Lisbona apprezzo parecchio questo dolce come tante altre squisitezze portoghesi (tra cui quel liquore di ciliegia che mi sfugge il nome)…
Grazie s aver trovato una ricetta in rete x provare a farlo a casa…
Buona domenica
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Daniela sono felice che tua sorella apprezzò questo dolce. Mi sembrava doveroso metterla. Buona domenica anche a te 😊
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Ho assaggiato questi dolci a Lisbona, proprio vicino al Monastero di San Gerolamo, e sono indimenticabili! Non ne conoscevo la storia, che è davvero molto interessante, nè la ricetta, e ora sono curiosa di provare a farli. Grazie Barbara!
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Che fortuna Paola averli assaggiati. Peccato non abitare vicini se no io avrei messo il tè.
Prego 😀
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A parte che sono passati un sacco di anni, ricordo che ne avevo portato qualcuno a casa, ma il confronto con il fresco era impietoso. Però proverò a farli
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Devono essere buonissimi 😊 Mi dirai 😉
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