Viaggio intorno al tè vi porta a scoprire il tè in Afganistan
La prima persona che mi ha parlato del tè in Afghanistan è stata Nina di BouTeaque e Sabrina del Roseto di Murta (GE) mi ha suggerito di parlare della cultura del tè in questo Paese visto che lei avrebbe scritto sulle rose dell’Afghanistan.
Quando si parla del tè si pensa sempre che sia arrivato in Europa solo attraverso le vie marittime, come vi avevo parlato in nell’articolo commercio del tè con l’Oriente ma ci dimentichiamo delle vie carovaniere che univano l’Asia con l’Europa come la Via della Seta percorsa da Marco Polo, nel 1271, per raggiungere tre anni dopo il Catai, la Cina e, in particolar modo la città di Xanadu, allora chiamata Chemeinfu, e divenne ambasciatore del condottiero mongolo Kublai Khan.

Il tè in Afghanistan
L’Afghanistan, che si trova all’incrocio dei principali assi di scambio, scoprì, grazie alla Via della Seta, il tè molto prima di noi europei.
Il tè è la bevanda nazionale. Hanno l’usanza di berlo stando accovacciati o a gambe incrociate, nelle case da tè, all’aperto o privatamente.
La casa del tè in Afghanistan si chiama chaihaneh, tchaïkhana, chaikhana è riservata solo agli uomini (fonte libro del 2001) e funge anche da ristorante.
Chaikhana afghane sono sale da tè piene di vita dove le persone si possono incontrare e parlare tra di loro anche se non si conoscono. Sono luoghi come i nostri Bar dove invece di bere un caffè si beve un tè, perché è la bevanda che abbassa le barriere, e fa parlare di quello che succede nel villaggio. All’interno si può ascoltare musiche o sentire cantare.
I visitatori, una volta entrati, si tolgono le scarpe per potersi sedere accovacciati su stuoie o su grandi tappeti colorati. Alle pareti, come da tradizione dell’Arte del tè, si possono trovare pitture calligrafiche persiane che si alternano a dipinti floreali che rappresentano i motivi che ornano anche le facciate della casa. I dipinti ricordano la primavera, la fecondità della terra. Vi ricordate il significato della parola Cha? Armonia dell’uomo con la natura.
Come si beve il tè in Afghanistan
- durante la stagione invernale viene preparato il tè nero e bollente e prende il nome di chai siyah,
- durante l’estate viene preparato il tè verde e tiepido è viene chiamato chai sabz
Insieme all’infuso viene servito del riso, chiamato palao, condito con grasso di montone.
Per spegnere la sete i pellegrini, i cammellieri, i carovanieri, gli artigiani, gli autisti bevono il tè verde mentre se hanno bisogno di scaldarsi bevono il tè nero. Il tè viene servito con abbondante zucchero.
Al mattino bevono il tè nero, alcuni aggiungono il latte.
Come spuntino tendono ad abbinare della frutta secca al tè nero e al kebab abbinano il tè verde.
Il tè viene servito in porcellane di Risner che venivano importate un tempo dall’Unione Sovietica ma dopo la guerra russo-afghana (1979-1989) vengono riprodotte dall’industria locale.
Seduta su una stuoia e bevendo il tè da una tazza di porcellana ammiro le montagne,
Ella Maillart “La Voie cruelle” (scrittrice svizzera 1903-1997)
che attraverseremo tra breve, i campi dorati che circondano il villaggio…
Dietro di noi una fila di teiere rotonde brilla nell’ombra di uno scaffale,
mentre un cameriere riattizza il carbone di legna sotto il samovar
Le donne consumano il tè in casa, nell’andarum, l’equivalente all’harem arabo, ovvero al luogo riservato alla vita privata delle donne nel mondo islamico medioevale e moderno dove l’uomo non può accedere.
Il tè viene venduto anche per strada sotto tende fatte di pelle di yak ed è sempre pronto grazie al samovar.
Dalle Chaikhana ai Coffee Shop
In questi anni le Case da tè sono state sostituite dai Coffee Shop che sono aperte a tutti. Chiaramente parlo prima che i talebani occupassero, dopo 20 anni, di nuovo il Paese il 15 agosto.
Omar, nel suo blog ha scritto quest’articolo interessante che vi invito a leggere: L’anonimia del male.
Se volete saperne di più vi invito a leggere questo articolo di una persona che ha vissuto in Afghanistan e di ascoltare questo Podcast della BBC veramente molto interessante.
Vi invito a vedere il profilo di Twitter “Visit Afghanistan” dove ci sono delle bellissime foto di natura e di prodotti locali.
Qui potete ascoltare l’album “The house of music of Afghanistan” 1977.
Non mi resta che ringraziarvi nel seguirmi e grazie in anticipo a chi commenterà. Ricordo che è sufficiente scrivere il nome, la mail (che non viene pubblicata) e il commento oppure essere loggati con FB.
Buon #viaggiointornoaltè
Barbara
25 settembre 2021
Davvero molto interessante Barbara. L’Afghanistan è un paese meraviglioso, ricco di tradizioni antiche e bellezze naturali. Speriamo riesca presto a riscattarsi da questa morsa di rabbia e odio che non lo abbandona. Noi intanto, nel nostro piccolo, possiamo contribuire a farne conoscere il valore e la bellezza
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Credo Sabrina credo che questa cosa sarà difficile visto che chi l’esercita questi sentimenti sono di base ignoranti. Possiamo solo sperare, seminare pace, amore e, come dici tu, anche far conoscere il valore e la bellezza di questo Paese.
Ancora grazie per il tuo articolo e per avermi proposto di parlarne.
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Bel post, ricco di notizie interessanti e anche curiose. Sai sempre come stupirci! Buonanotte a te, mia cara Barbara ..a presto .-)
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Ciao Lucia, ti chiedo scusa per il ritardo.
Mi fa piacere che ti sia piaciuto l’articolo.
Buonanotte 😀
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Grazie del bel viaggio orientale! #nonsifiniscemaidiimparare 😘👋👋
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Prego Elisabetta 😊
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Articolo che fa fare un bel viaggio
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Claudia sono felice
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