Note d’assaggio: Red Dragon Pearl

Viaggio intorno al tè, nella figura di Omar, ci porta a scoprire il tè rosso cinese Red Dragon Pearl

Ecco un altro articolo di Omar in cui ci parla delle note d’assaggio del tè rosso cinese Red Dragon Pearl.

Adoro le carote!
Quale colore è più azzeccato per la primavera di un bell’arancione brillante?
Quale sentore è al contempo dolce, terroso e rinfrescante come il loro?
Quale ortaggio così versatile da farne un protagonista sia di piatti salati sia di deliziosi ed un po’ bizzarri dessert?

Note d’assaggio: Red Dragon Pearl (Hunan, Cina, 1300mt)

[Infusione orientale (gaiwan): 3,2g/70ml, 90C, 20+10s per un totale di 8 infusioni]

Ipotizzo dei parametri d’infusione; ne scelgo uno; apro il sacchetto e… zac!
Carrot cakecarrot cake ed ancora carrot cake!
Da queste sfere d’ombra illuminate dal fulvo dorato delle numerose gemme m’invade subito l’aroma di uno dei miei dolci preferiti!
Sicuramente un insieme di note, ma non riesco a districarle tanto l’idea mi s’insinua nel palato aumentando la salivazione al pensiero del caratteristico frosting, niveo come un prato rivestito di margherite.
Sì… forse, a contatto con la gaiwan riscaldata, potrei avvertire l’accordo di una confettura di pesche… magari, a ben pensarci, c’è anche un “non so che” di pera matura… forse un pizzico di vaniglia del Madagascar… probabilmente con del Porto…
Chi se ne frega! Datemi la mia carrot cake e basta!!!

Solitamente, quando non conosco un tè, azzecco i giusti accorgimenti d’infusione al secondo o terzo tentativo per farmelo amico, adeguandolo al mio personale capriccio, ma non stavolta!
Prima infusione.
Assaggio.
Et voilà!
Perfetto… P-E-R-F-E-T-T-O!
Dolce, con quel tocco appena accennato d’amarezza, che non deve mai mancare; struttura mielosa, golosa; densità sostenuta e mediamente marcata, quasi avvolgente nell’esperienza onniavvolgente.
Dovevo capirlo, che la sintonia tra me e queste foglie era totale già da quell’odore di pasticceria!

Espiro, riassaggio, inspiro: s’apre un mondo vieppiù antipode che rende questo tè cangiante come la piuma d’un pavone, camaleontico come la mia indole.
La prima tazza? Una dama ornata di caprifogli al seguito d’uno strascico di miele di tiglio e sciroppo d’acero.
La dama scompare, con la rapidità di uno sfarfallio di lepidotteri, così come una burtoniana sposa cadavere. D’essa rimane soltanto il lungo velo, una persistenza esperidata di pompelmo e pomelo, talora con alterne sfumature di Porto, o di rovere.
L’aria è pervasa da sentori legnosi, statuari e marcati, costanti e stabili come la terra stessa, irrorata da un fluido maltato, e talvolta mielato.

Red Dragon Pearl- liquore

La tazza vuota?

Ovviamente… una spiaggia assolata!
La schiuma del mare scoppietta e ci arriva una brezza salmastra, briosa.
Un contrasto nel contrasto.
Un volo pindarico emozionale.
Come shakerare acqua tonica.
Come cadere nella tana del bianconiglio.
Non ci si capisce più niente… niente!
A volte è meglio, no?
Abbiamo la testa troppo piena di informazioni, non va bene
No… non va proprio bene!
Finiremo per impazzire cosi!

Spegniamola; fidiamoci del tè.
Fermiamo il tempo; precipitiamo con lui.
Alleggeriamoci, come farfalle.

Resto solo io, con una manciata di foglie bagnate.
Con l’odore dei barili… e dei fichi secchi.
Della frutta matura, tanto matura.
Tanto matura… che pare d’essere all’ortofrutta!
All’ortofrutta invasa di etilene.
Una pagliuzza del vespro color carota mi acceca.

Strizzo gli occhi, e sono sereno.

Meglioli Omar

buon #viaggiointornoaltè #tèmozioniamoci, #UnTèCon

15 giugno 2024

3 pensieri su “Note d’assaggio: Red Dragon Pearl

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