Le minoranze etniche e la cultura del tè

Viaggio intorno al tè vi porta a scoprire come bevono il tè le etnie cinesi

Non in tutta la Cina si beve il tè con il metodo del Gong Fu Cha, che significa “preparare il tè con cura“ e l’oggettistica è paragonabile alla nostra caffettiera e alle tazzine ma non ci sogniamo neanche lontanamente di chiamarla “Cerimonia del caffè” anche se è chiaramente una nostra “sacra” tradizione. Con questo paragone spero di essermi spiegata e di farvi avvicinare a questo metodo di preparazione.

Il preparare il tè alla maniera cinese viene anche chiamato “Cerimonia” del tè cinese ma questa, non essendo codificata come quella giapponese non si può chiamare cerimonia. Quella che vediamo nelle sale da tè cinesi, o in qualche evento in Italia, si chiama l’Arte del tè, il Chayi 茶艺 ed è un’espressione artistica ovvero uno spettacolo “codificato” negli anni ’70 a Taiwan. Qui si mostra l’estetica, l’apparenza, la dimostrazione, la “cerimonia”.
Cristina Hua, Tea Master, ci spiegava il perché in questo articolo che invito a leggere per chi fosse nuovo del Blog.

Le minoranze etniche in Cina

In Cina esistono ben 56 gruppi etnici e la più numerosa è quella degli Han e il restante 9% appartiene alle minoranze etniche e queste si trovano nelle provincie (vista la dimensione consideratele regioni) del Tibet, della Mongolia interna, dello Xinjiang, dello Yunnan, del Guizhou e dello Guangxi.

Gli Han originari della grande Pianura del Nord della Cina si sono diffusi in tutto il territorio cinese ma soprattutto lungo il medio e basso corso del Fiume Giallo, lungo il Fiume Azzurro e il Fiume delle Perle. L’etnia Han è composta da vari sottogruppi con differenze genetiche, linguistiche, culturali e sociali che compongono quindi un gruppo con tratti somatici diversi. La loro identità e il loro nome deriva dalla dinastia Han ( 206 a.C. – 220 d.C.) e da lì in avanti hanno sempre mantenuto il controllo del governo e dell’economia cinese.

Chiaramente ogni gruppo etnico ha la sua cultura (lingua, cucina, costumi, architettura) e le sue tradizioni che vengono tramandate. Vivono in regioni montuose, altipiani, aree boschive o tenute a pascolo.

Circa 25 etnie vivono nella provincia dello Yunnan che si trova a Sud-Ovest della Cina e molte nella prefettura autonoma di Xishuangbanna. Ve ne avevo parlato in quest’articolo della marcia degli elefanti in quanto questi vivono nella Riserva Naturale omonima e che fa parte della Biosfera dell’Unesco. All’interno trovate anche un video sulla bellezza di questo luogo.

Ricordo che qui ci sono gli alberi secolari del tè e che viene raccolto dalle etnie che vi abitano come: Bai, Bulang, Dai, Hani, Jino, Lahu, Naxi e Wa. Quindi oggi vi parlerò solo di queste e di come preparano il .

Etnia Bai: “Il tè in tre tappe”

Bai – China org

Il loro modo di bere il tè permette al padrone di casa e agli ospiti di esprimere i loro pensieri, sentimenti e desideri. Si offre la prima tazza tenendola con due mani, in segno di rispetto e di bei sentimenti. Il tè viene preparato molto zuccherato e ha il significato di “benvenuto”. La seconda tazza di tè è molto amara e viene preparato solo con del tè verde. Questo è il momento dello scambio dove si parla, si ascolta e si sorride. Infine si prepara la terza tazza di tè verde verde con dentro dei semi di mais soffiato, dello zucchero, del burro e dei semi di sesamo. Questa tazza significa “felicità” e “fortuna”.

Bai – Stemmit

Ho trovato anche scritto quest’altro modo di preparazione il cui servizio comprende un barattolo, una tazza di porcellana, un vassoio, un bollitore di rame, un colino in rame, un cucchiaio, una tazza per lo zucchero e i condimenti.
La prima tazza di tè è amara e simboleggia che per ottenere grandi risultati non bisogna temere le difficoltà. La seconda è dolce e simboleggia che dopo tutte le difficoltà, finalmente arriverà il dolce. Questa tazza sembra quasi una zuppa ed è fatta con zucchero di canna, noci, sesamo, poc-corn e bucce d’arancia. La terza tazza ha il simboleggia che dopo aver attraversato tutti i tipi di difficoltà e aver goduto delle gioie della vita, si possono ricordare esperienze sia amare che felici. Questa è preparata con pinoli, cannella, miele, zenzero e tè.

Etnia Bulang: “il tè al fresco bambù”

Bulang_Blang – China org

L’etnia Bulang per preparare il tè utilizzano dei pezzi di bambù appena tagliati. Alcuni pezzi sono spessi e lunghi 30 cm e altri, meno spessi, lunghi solo 10 cm. Questi ultimi hanno una delle due estremità tagliate con la forma appuntita che si pianterà nel suolo e si userà come tazza. Il pezzo di bambù più lungo si utilizza per fare il tè. Questo si posa vicino al fuoco e si riempie con acqua di fonte. Dopo qualche minuto l’acqua comincia a bollire e si aggiungono le foglie di tè che si lasciano infondere circa cinque minuti. Si versa nel bambù più piccolo e si offre agli invitati. Il tè risulta forte e, allo stesso tempo, fresco grazie all’acqua e alle foglie del tè. Il tutto associato al profumo del bambù.

Etnia Dai: “il tè dentro ad un tubo di bambù”

Dai – China org

Si mette del tè verde e dentro ad un pezzo di bambù appena tagliato. Il cilindro di bambù viene posizionato su un treppiede sopra al fuoco a legna in modo da tostarlo per circa sei-sette minuti. Il tè all’interno si è ammorbidito e con l’aiuto di un bastone si lavorano le foglie fino a farle diventare spesso. Lo si fa grigliare di nuovo e, sempre con l’aiuto di un bastone in legno, si fa diventare, all’interno del tubo di bambù, duro e secco il tè. A questo punto si spezza in due il tubo e si estrae il tè. Ogni famiglia si ripara in capanne di bambù e il tè viene servito qui su un tavolo basso e ci si siede in sgabelli di bambù. A questo punto si mette un piccolo pezzo di questo tè lavorato dentro una tazza, si versa sopra dell’acqua bollente e si lascia in infusione circa 5 minuti. Il gusto del tè è dolce e emana il profumo del bambù.

Etnia Hani: “Il tè della pentola di terracotta”

Questa etnia vive sulle montagne Nannuo, Contean Menghai ovvero le montagne dove crescono gli alberi secolari del tè.

Hani- China org

La loro leggenda è molto simile a quella di Shen Nung, padre dell’agricoltura e fitoterapia cinese. Un giovane Haini, coraggioso e onesto, un giorno combatté un feroce leopardo e, ritornando al villaggio, invita tutti gli abitanti a festeggiare e a condividere il suo bottino. La festa durò tutta la notte e durante la quale mangiò, ballò e cantò. Giunse l’alba e tutti erano stanchi e assetati. Il giovane offre loro una tazza acqua calda mentre bevevano, una leggera brezza fece cadere nelle loro tazze delle foglie da un albero. Tutti constatarono che l’acqua diventava piacevolmente dolce e profumata. Da allora gli Haini chiamarono le foglie “lao bo” che significa, nella loro lingua, “foglie di tè” e cominciarono a piantare gli alberi nella loro montagna, alberi che, a parte la leggenda, possiamo ancora trovare.

Qui gli Hani preparano il tè utilizzando le foglie ricche di gemme. Mettono a scaldare l’acqua in un pentola di terracotta sopra al fuoco a legna. Aggiungono le foglie e le lasciano bollire cinque minuti. Infine lo versano in tazze di bambù.

Etnia Jino: “Il piatto da tè freddo”

Jino

Questa etnia ha una leggenda che racconta che un loro antenato, Yoabai, creò l’Universo. Radunò tutte le nazionalità e gli propose di condividere il Cielo e la Terra. Tutti erano per la spartizione tranne il popolo dei Jino. Yoabai li invitò ancora una volta ma senza riuscirci e, quindi, partì arrabbiato. Il suo cammino lo portò in cima ad una montagna e cominciò a riflettere che il popolo Jino non aveva mai posseduto un terreno dove far crescere il cibo. Allora ascoltò il suo cuore e getta una manciata di semi di tè verso il villaggio.
Da allora il popolo cominciò a coltivarlo e le loro piantagioni divennero tra le più importanti dello Yunnan.

Etnia Lahu: “il tè arrostito”

Lahu- China org

Il metodo consiste nel far scaldare una pentola di terracotta vuota sopra al fuoco a legna. Quando è calda si mettono all’interno le foglie di tè. Poi si scuote la pentola per far tostare il tè con il calore fino a quando le foglie diventano scure. In quel momento, il padrone di casa, versa l’acqua e l’assaggia per capire se deve aggiungerne ancora, visto che il tè risulta essere molto forte.

Nel video qui sotto si vede che il tè viene bevuto in tazze semplici e non in servizi lussuosi questo dovrebbe portare a riflettere certe persone che hanno orrore se vedono bere un tè preparato non con un oggetto “appropriato”. Si usa il servizio in base alle proprie possibilità e in base al proprio stato d’animo di quel momento.

C’è un pensiero che mi piace spesso ricordare. E’ del monaco coreano Popchong Sunim. Vi invito a leggerla tutta e vi riporto il finale :

Per sua natura, il tè non pone problemi, non discrimina e non fa differenze.
Semplicemente, è

Venerabile Popchong Sunim

Etnia Naxi: Il tè “combattimento tra il drago e la tigre”

Naxi – China org

Per prima cosa si fanno arrostire le foglie di tè in una piccola pentola di terracotta posizionata sul fuoco. Quando le foglie sono diventate scure si aggiunge l’acqua e si fa bollire. Nel frattempo si preparano delle piccole tazze di terracotta che si riempiono con una parte di liquore di riso che a 20° . Si versa il tè caldo e questa provoca degli scricchiolii alle tazzine e, in quel istante, un profumo delizioso si diffonde nell’aria. Questo scricchiolio significa fortuna. Più sono forti e più si sarà felici.

Questa etnia, di regime matriarcale, utilizza anche altri metodi per preparare il tè come il tè con il burro, il tè salato e il tè con lo zucchero.

Etnia wa: “Il tè bruciato”

Wa – New Rice festival- Yunnan Exploration

Questo metodo di preparazione assomiglia a quello dell’etnia Lahu. Per prima si fa scaldare l’acqua, poi si tostano le foglie di tè in una padella di metallo, sopra al fuoco a legna, fino a quando non diventano scure. A questo punto si mettono dentro al bollitore e si fa bollire. Infine si serve il tè che avrà una punta di amaro, il profumo forte e leggermente bruciato.

Buona tazza di tè

#viaggiointornoaltè #tèmozioniamoci #culturadeltè #etniecinesi #tè

Barbara
3 settembre 2022

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youtube – Viaggio intorno al tè – Barbara Vola

Le foto sono state prese nella rete e spero nella comprensione degli autori, che ho citato in ogni singola foto. Il mio intento è solo quello di fare cultura. Nel caso lo riteniate opportuno è sufficiente scrivermi e io la/le toglierò.

9 pensieri su “Le minoranze etniche e la cultura del tè

  1. Che Meraviglia. I popoli, la loro Storia, i loro costumi, le loro usanze, le loro gesta nel preparare il tè. La simbologia/augurio della prima tazza, della seconda, della terza. Un piccolo gesto con un grande significato. Grazie ancora Barbara. Di ❤.

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