Il tuo Kung Fu sta in una tazza di tè

Ecco un articolo di Michele, un ragazzo toscano amante del tè e che ho il piacere di ospitare in questo spazio a voi dedicato “Un Tè con …”

“Il tuo Kung Fu sta in una tazza di tè”

Kung fu ideogrammaSembra un detto dal significato complesso, vero? No, non lo è, ma bisogna rompersi un attimino il capo con due premesse: una semantica, che specifica che il termine Kung Fu non ha niente a che vedere con le arti marziali, ma significa qualcosa tipo “eccellenzaed è applicabile a un qualunque campo; e un’altra storico/filosofica, più lunga e noiosa, che ora vi toccherà sorbirvi. Preparatevi una tazza di tè.

Filosofia Zen

Un bel po’ di tempo fa, verso il sol levante, qualcuno si rese conto che la filosofia era un po’ troppo altolocata e così, pensa e ripensa, venne forgiato il buddismo ch’anzen in quel di Cipango – con lo scopo di rendere accessibile a tutti la via verso un’esistenza illuminata o quantomeno un po’ meno grama. Appare così una filosofia nuova, semplice, pragmatica, adattabile, tant’è che quasi ogni professione ha una sua deriva zen, dal funzionario più alto al contadino più gramo. Tutto il popolo, con questo sistema, incontra la possibilità di assumere uno stile di vita migliore, non vittima di religioni strane e prosaiche ma diretto da precetti semplici e applicabili, in grado di migliorare oggettivamente la vita dei suoi praticanti.

Un esempio? Un becero spadaccino diveniva così un Samurai, la cui cruda violenza alla “Toh figo ho la spada nuova, stacchiamoci la testa al primo villico che passa per vedere se il fabbro mi ha fregato!” veniva regolata tramite un sistema di precetti che ottimizzavano la sua condotta e la sua tecnica. Questo insieme di regole era definito Bushido, la via del guerriero: la condensazione di alti principi spirituali resi praticabili anche da coloro il cui lavoro era spargere sangue e, possibilmente, farlo solo quando serviva. Idem con patate per taglialegna, pescatori, prostitute e chi più ne ha più ne metta.

Preparare una buona tazza di tè

Kung Fu Panda TeaMa che c’entra tutto questo il proverbio in cima all’articolo? C’entra che preparare una buona tazza di tè è complicato: richiede di saperlo scegliere, dosare, infondere con acqua giusta a temperatura, tempi e dosi calcolate, servirlo secondo il giusto servizio adeguatamente preparato, magari ci mettiamo due stuzzichini abbinati?

Fare bene qualunque cosa è incredibilmente complesso… Ma quando quel qualcosa è pronto, allora va usato, la tazza di tè va goduta, altrimenti si fredda!

Adesso il discorso si divide in due considerazioni:

  1. lo zen è nella tazza di tè… Ma è tè buono o dobbiamo studiare per farlo meglio.
  2. il tè va preparato. Quando è pronto va bevuto.

    Questo implica che un Samurai si allena prima dello scontro e combatte durante. Allenamento e combattimento sono cose diverse, e mettersi a fare la forma del dragone nascente mentre l’avversario ti sta già tirando una mannaiata al collo… Qualcosa non quadra, no? Sviluppate lo zen quando va sviluppato, e dimenticatelo durante l’impiego: menate! Che la tazza si fredda.

Lo zen d’altronde è così, non ama troppo la fuffa e l’aria fritta e – malgrado i cialtronismi moderni e passati – mira a un miglioramento oggettivo e diretto della qualità della vita di chi lo pratica. Per cui non fate freddare quella tazza, prepararla come si deve è stato così laborioso!

Michele
14 maggio 2020

#UnTèCon #UnoSpazioPerTè

 

 

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