Un… “compagno di bevuta”!

Se siete veri amanti del tè avrete probabilmente già sentito parlare dei cosiddetti “tea pets”, piccole statuette di argilla yixing (anche detta zisha) raffiguranti i soggetti più disparati e provenienti dalla tradizione cinese.Secondo quest’ultima, di fatto, “nutrire” il proprio tea pet durante una degustazione di tè sarebbe simbolo di buona fortuna nonché, a parere di alcuni, un modo per verificare la corretta temperatura dell’acqua. Perché allora vi sto parlando di “animaletti del tè” se questi non hanno nulla a che vedere con le usanze nipponiche?

In Giappone, purtroppo, il culto dei “tea pet” non si è mai diffuso su larga scala ma, negli ultimi anni, gli abitanti del Sol Levante hanno sentito la necessità di avere anche loro il proprio “compagno di bevuta” e, coniugando necessità, tradizione e cultura pop come solo i giapponesi sanno fare, hanno reinterpretato le consuete statuette d’argilla in modo del tutto innovativo quanto inaspettato. Di cosa si tratta? Per scoprirlo ci basterà soltanto avvicinarci ad uno degli innumerevoli complessi di distributori automatici sparsi per tutto il Paese.

Putitto 12

Oggigiorno, in una qualsiasi gashapon ガシャポン (macchinetta distributrice di giocattoli in capsula, ma il nome è utilizzato anche per indicare i giocattoli stessi) è possibile trovare, tra le tante offerte, delle curiose raffigurazioni in materiale plastico e dalle dimensioni contenute raffiguranti soggetti che spaziano dalla fauna a personaggi di anime アニメ (film d’animazione) o manga 漫画 (fumetti). Gli oggetti in questione sono tuttavia accomunati da due fattori: tutti quanti possono infatti classificarsi nella categoria dei gadget cosiddetti kawaii 可愛い (letteralmente “carino”, si tratta di una vera e propria corrente pop e stilistica, talvolta addirittura di uno stile di vita) ma, soprattutto, hanno la particolarità di essere progettati… per attaccarsi (o, in alcuni casi, “aggrapparsi”) ai bordi delle nostre tazze!

I putitto

Se circa l’origine dei “tea pets” abbiamo oggi diverse teorie storiche accreditate, per quanto riguarda i gashapon ai quali ci stiamo riferendo, nonostante abbia cercato meticolosamente informazioni certe, pare non vi sia alcuna certezza circa la ragione della loro nascita o di un loro ideatore ufficiale. Personalmente, ritengo la diffusione dei gadget in questione la conseguenza di un insieme di fattori quali, per esempio, la rapida diffusione della cosiddetta “cultura pop”, la reinterpretazione in chiave meno estremistica del concetto di otaku オタク (termine che indica individui che passano la maggiore parte del loro tempo all’interno delle proprie case intenti a leggere fumetti, giocare a videogiochi o guardare film. Il fenomeno è molto diffuso in Giappone ma non per questo risulta impossibile verificare casi simili anche all’infuori del Sol Levante) nonché la necessità di sentirsi virtualmente “in compagnia”: strette norme sociali tipiche del Paese giapponese portano infatti spesso ad avere limitate o superficiali relazioni umane, perlomeno in ambienti pubblici.

Tornando ad indagare riguardo alla natura degli oggetti protagonisti di quest’articolo, tuttavia, possiamo individuare un punto di svolta a partire dal quale la loro popolarità si è accresciuta notevolmente fino a raggiungere il livello odierno. Koppu no Fuchiko コップのフチ子 (ossia “Fuchiko on the cup”, letteralmente “Fuchiko sulla tazza”) è il nome di una serie di gashapon disegnati dal mangaka 漫画家 (disegnatore di manga) Katsuki Tanaka uscita originariamente nel 2012 e da cui, successivamente, sono nate numerose collezioni anche a tiratura limitata o stagionale. Fuchiko è il nome della “protagonista” dell’opera di Katsuki: si tratta di una simpatica e goffa ragazza la quale, tra varie acrobazie e tentativi discutibili, sembra fare di tutto per aggrapparsi all’orlo dei nostri bicchieri.

Dopo la spinta commerciale proveniente dal successo di Koppu no Fuchiko, i gashapon in questione sono divenuti talmente famosi da spingere una delle più note aziende produttrici di tali prodotti a creare un vero e proprio marchio registrato: nacquero così le Putitto series. Grazie a quest’ultime, la  gamma di soggetti raffigurati si ampliò notevolmente, spaziando da teneri animaletti e soggetti del folklore giapponese fino a raggiungere, come già asserito, personaggi animati della cultura pop. Ancora oggi, periodicamente, vengono prodotte nuove serie ed il fenomeno è così diffuso da potere vantare una vera e propria schiera di collezionisti disposti a spendere cifre inimmaginabili per possedere alcuni esemplari particolarmente rari: voi sareste disposti a simili follie per trovare il “compagno di bevuta” ideale? in caso contrario, non preoccupatevi! Con pochi spiccioli è possibile recarsi ad uno qualsiasi dei distributori automatici, inserire le monetine, girare la manovella e sfidare la sorte: quale nuovo amico vi avrà riservato il destino? In attesa di scoprirlo, godiamoci qualche immagine della serie più in voga al momento!

Anche questa volta, con la speranza di avere mantenuto vivo il vostro interesse per il tè del Sol Levante, vi lascio fantasticare su quale potrebbe essere il tema del prossimo articolo e, nel frattempo, corro ad agganciare alla mia tazza di genmaicha fumante il mio fedelissimo Putitto e chissà, magari un domani ve lo presenterò! Voi, invece, ne possedete già uno? Se vorrete farcelo conoscere saremo felici di condividere le vostre foto (ovviamente, i tradizionali “tea pets” sono benvenuti)!

Omar
24 maggio 2019
#UnTèAlSolLevante

5 pensieri su “Un… “compagno di bevuta”!

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