Workshop sui tè giapponesi con Obubu Tea Farm

Lunedì 3, ho partecipato al workshop sui tè giapponesi tenutosi a Milano dalla ditta giapponese

Obubu Tea Farm

Obubu Tea Farmer di Kyoto. La ditta si occupa di divulgare la cultura dei tè giapponesi attraverso corsi in Giappone e in giro per il mondo e in questo periodo è in Europa.
La ditta Obubu produce degli ottimi tè artigianali che ho avuto modo di assaggiare. Obubu, nel dialetto giapponese, significa .

Vitale Barberis Canonico

Il workshop, organizzato da Protea Academy si è tenuto presso lo showroom della ditta Vitale Barberis Canonico in Via Solferino, a Milano, nel quartiere Brera noto per i suoi tessuti, lanificio e abbigliamento maschile. Pensate la ditta produce dal lontano 1663 e ha anche una Academy per trasmettere la cultura del tessuto di qualità. Direi che un’ottima iniziativa, visto che, negli ultimi decenni, la qualità dei tessuti dell’abbigliamento è scesa.

Ho deciso di frequentare questo mini corso per darmi la possibilità di assaggiare i tè di questa ditta che non conoscevo perché i sapori dei tè cambiano a seconda della loro provenienza e lavorazione. Nei miei corsi ho acquisito una cultura a 360° ma ritengo che sia importante confrontarsi con chi tiene questi tipi di incontri con degustazione perché si imparano sempre cose nuove.

Il workshop era una introduzione sui tè giapponesi e l’altro sul tè Matcha. Il mini corso è stato tenuto da Yasuharu Matsumoto “Matsu” e da Simona Zavadckytè. Simona studia la cerimonia del tè Matcha da 4 anni e ha scritto recentemente il libro ” Japanese Tea, a comprenhensive guide”.

Ci hanno fatto assaggiare due diversi tipi di tè Houjicha, il Kukicha prodotto in questo caso da foglie di tè Tencha, il Sencha, il pregiato tè Gyokuro, il tè nero giapponese e un ottimo tè Matcha. Ma la novità, almeno per me, da bere sono stati il tè nero e il Sakuracha.

Desidero che prestiate l’attenzione alla foto di destra e ai vari colori del tè Matcha. A seconda del colore cambia la qualità e l’uso.

Gyokuro


Un’altra novità per me è stato mangiare le foglie di tè Gyokuro, dopo che sono state usate per fare il tè, condite con salsa di soia e riso tostato. Le foglie naturalmente, essendo un raccolto di primavera, erano tenerissime e c’era un bel contrasto tra il sapore salato della salsa di soia e il dolce del riso tostato. Da provare!

Sakuracha

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Come dicevo non avevo mai avuto modo di assaggiare il Sakuracha. Anche se c’è la parola “cha” non si tratta di un tè ma di un infuso di fiori di ciliegio rosa. Si tratta di un infusione giapponese molto speciale e tradizionale e viene usato nei matrimoni, poichè si ritiene che rappresenti un nuovo inizio.
I fiori, per poterli conservare, vengono mescolati con aceto di ume, una pianta che si può considerare tra il pruno e l’albicocco, e sale vengono lasciati in infusione per 3-4 settimane.
Quando l’ho bevuto è stata una piacevole sorpresa. Una vera esplosione di sapori: all’attacco salato, a metà dolce e alla fine il sapore di ciliegia. Sarebbe da provare ma a dei costi proibitivi…

Tè rosso giapponese Wakoucha

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“Matsu”, il vicepresidente e fondatore della ditta, ci raccontava che il tè nero era sempre stato prodotto ma non avendo il sapore forte dei tè neri indiani, la produzione diminuì. Recentemente è ritornato di moda e devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Il suo corpo, a differenza di quelli indiani, è più medio, è leggero e lievemente dolce, delicato e rinfrescante.

NOTA: Visto che ho menzionato il tè nero giapponese e il Sakuracha, desidero dire, visto che mi era giunta voce, che non esistono tè verdi pregiati invecchiati di tre anni, il Giappone non produce tè verde compresso, il tè non è una tisana eventualmente, come scrive un libro sugli insegnamenti zen dei maestri del tè, è un’erba ….


Alcuni di noi hanno potuto sperimentarsi ne preparare il tè Matcha con lo Chasen, dopo che Simona aveva ben spiegato come prepararlo. Sapendo già miscelarlo ho preferito cedere il posto ad un’altra persona che mi ha chiamato per aiutarlo a formare la schiuma.
Avevo appena finito quando “Matsu” mi ha chiesto se praticavo la cerimonia. Io gli ho risposto “No, ho imparato 4 anni fa a miscelare il tè Matcha e me lo preparo di tanto in tanto”. Il tè è onestà verso se stessi e gli altri. La verità viene sempre a galla.
Omar, studente di giapponese, mi ha detto che è molto raro che i giapponesi esprimano pubblicamente un’opinione personale e se lo hanno fatto è perché ho mostrato la mia autenticità.

Buon #viaggiointornoaltè

Barbara
4 settembre 2018

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18 pensieri su “Workshop sui tè giapponesi con Obubu Tea Farm

    1. Grazie Daniela per questi due bellissimi messaggi. Ci provo a continuare ad informarmi. Non avendo un negozio diventa più difficile assaggiare i tè ma, nel mio piccolo, ci provo. Grazie a te per seguirmi e a presto 😀
      Colgo l’occasione di dirti, nel caso in cui non l’avessi visto, che c’è uno spazio tutto per voi amanti del tè. Se vuoi scrivere qualcosa a tema, firmandoti, sei la benvenuta 😀

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  1. Grazie Barbara x scrivere sempre articoli interessanti. Non conoscevo il Té nero Giapponese Wakoucha ,sono curioso di assaggiarlo, e anche l’infuso di ciliegio Sakuracha é stata x me una sorpresa ,non ne avevo mai sentito parlare. Mi ha fatto molto piacere leggere tutte queste cose e complimenti anche x le foto. Sono contento che Matsu abbia espresso la sua opinione positiva guardandoti durante la preparazione del Te Macha , un giudizio meritato! 😀🍵

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