I sapori e i colori del tè: il tè nero …

Ieri pomeriggio si è tenuto il primo “Percorso del tè con degustazione” presso il Podere Stuard di Parma.ideogramma-cha  L’argomento erano i tè neri ovvero i tè neri ossidati e i tè neri fermentati.

Io e i miei colleghi sappiamo che è molto difficile far avvicinare le persone a questo mondo. Le persone pensano che il tè sia amaro e che sia una cosa semplice come il tè commerciale delle grandi marche.

Una volta che le persone si avvicinano scoprono che il mondo del tè è un mondo vasto e sono felici di aver partecipato.

Non si può partire bevendo solo del tè senza sapere la differenza tra un tè ossidato e un fermentato. Bisogna anche conoscerne la cultura.
Quindi ho iniziato raccontando come è cambiato, nei secoli, il metodo di preparazione di questa bevanda, ho continuato spiegando la differenza tra ossidazione e fermentazione per poi chiarire i dubbi sui nomi dei tè: tè rossi ossidati, tè neri ossidati e tè neri fermentati.

Infine si è cominciato con la scoperta dei sapori dei tè neri indiani e tè neri fermentati cinesi.

liquoreAbbiamo assaggiato un tè nero indiano ossidato, un DarjeelingGopaldhara Moonligt“.

E’ piaciuto per la sua naturale dolcezza. Abbiamo cercato di capire i suoi sapori, c’era chi sentiva il sapore legnoso e chi, invece, il gusto del malto. Alcune di noi abbiamo anche sentito una nota floreale.

Dopo siamo passati ai tè neri cinesi fermentati provenienti dalla città di Pu’Er, nella provincia dello Yunnan.
Il pubblico era femminile e hanno apprezzato questi due nuovi tè. Era la prima volta che li assaggiavano.
Entrambi erano dei Pu’Er Sheng, conosciuti anche con il nome crudi o verdi, invecchiati 5 anni.

Il primo era un Pu’Er leaves. Le foglie secche emanavano un buonissimo odore di tabacco da pipa che tutte noi donne abbiamo apprezzato.

Ho preparato l’infusione all’orientale, ovvero tenendolo in infusione solo un minuto in modo da far avvicinare lentamente a questo tè particolare. Una volta infuso, il suo liquore, ad alcune di noi ricordava la caldarrosta.

Il secondo invece era un Gong Ding Pu’Er. Le foglie secche ricordano la terra. Invece di un minuto d’infusione ho voluto tenerlo due minuti, per far sentire il sapore più marcato di questo tè.  Bevendolo si sentiva il sapore di legno bagnato, di bosco.

Ringrazio ancora chi ha partecipato a questo incontro e #buonviaggiointornoalte.

Percorsi sul tè

Barbara
5 febbraio 2017

 

16 pensieri su “I sapori e i colori del tè: il tè nero …

  1. Molto , molto interessante!
    Che bel post!
    Mi ha sempre affascinata la cultura cinese. Ho anche studiato la lingua per due anni, con grandi impegno e fatica e credo pochi risultati.
    Mi è sempre piaciuto tanto il te, anche se ora ne bevo molto meno e non vorrei farti inorridire, ma sono tornata alle bustine.
    In Inghilterra, dove abita la mia migliore amica ho comprato per anni quello sfuso e i vari colini dalle forme strane, con anche la teiera pesantissima….
    E’ un bel modo per passare un po di tempo di qualità con le amiche!

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    1. Ciao Giusy,
      grazie per essere arrivata al mio blog.
      Anch’io sono affascinata alla cultura cinese e vorrei saperne di più. Passin passetto, in base al tempo a disposizione.
      Se guardi il sommario degli articoli, ho creato una sessione apposta sulla cultura e qui troverai gli articoli che ho scritto fino adesso. Spero di incontrare il tuo interesse 🙂
      Ritorna al tè sfuso per scoprire di nuovo i suoi sapori 🙂
      Se intendi la teiera in ghisa e, in effetti, pesantissima. Se non è smaltata la puoi mettere sul fuoco, se no è meglio usarla solo per le infusioni.
      A presto 🙂

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  2. Grazie per la descrizione.Sai cosa faccio?Mi segno le tue “sensazioni” su un libretto (è una agenda “floreale”molto Britich 🙂 ) giusto per averle sottomano quando assaggerò questo o quel tè. Buona giornata “tea-teacher” !da noi è ritornato il sole!…profumo di sottobosco, di muschio bagnato, di terra arata,…

    Piace a 1 persona

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