La scelta dell’acqua per fare un buon tè

Viaggio intorno al tè vi spiega l’importanza dell’acqua per fare un buon tè

Per preparare una buona tazza di tè bisogna utilizzare un buon tè in foglia, scaldare l’acqua alla giusta temperatura, rispettare i tempi di infusione e utilizzare una buona acqua.

Il colore e l’aroma del liquore dipendono dal tipo di acqua che noi utilizziamo per la preparazione.

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stesso tè preparato con 4 acque diverse

Se noi proviamo a preparare quattro infusioni, come potete vedere nella foto qui sopra, ed utilizziamo lo stesso tipo di tè con quattro acque diverse avremo i tè completamente diversi sia per il colore che per l’aroma.

Lu Yu e “Il Canone del tè”

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Torrente Pellice verso il rifugio Jervis (TO)

Lu Yu scriveva che l’acqua migliore era quella di montagna seguita da quella dei fiumi ed, infine, quella dei pozzi. Inoltre, Lu Yu suggeriva di utilizzare la stessa acqua dove è cresciuto il tè. Ora, per ovvie ragioni, per la maggior parte di noi è impossibile seguire simili consigli.
Il tè riesce ad esprimere le sue massime potenzialità, né più e né meno come il caffè, solo quando viene utilizzata l’acqua giusta.

L’unione di un’acqua eccellente con un ottimo tè non sempre produce il migliore degli infusi perché è necessario che l’acqua ed il tè si armonizzano.

Circa metà dei componenti delle foglie sono solubili e da questi dipendono: la fragranza, l’aroma, il sapore del liquore e il colore dell’infuso.
Alcuni di questi componenti si dissolvono lentamente, mentre altri con molta più rapidità. E’ per questo che anche il tempo di infusione è importantissimo.

Sicuramente l’acqua più pratica è quella del rubinetto ma a seconda di dove abitiamo può essere più o meno dura.

L’importanza dell’acqua

Sicuramente è sconsigliato utilizzare l’acqua dura in quanto contiene un maggior numero di sostanze chimiche che possono alterare il sapore ed il colore del tè.

Il tè necessita di acqua pura e neutra. Questa non deve essere né dura né calcarea, non deve contenere cloro e piombo. Non deve essere salata o ferruginosa. Deve essere inodore ed incolore.

Per la preparazione del tè è possibile usare l’acqua minerale accertandoci che abbia un contenuto minimo di sali minerali disciolti nell’acqua, ovvero che il residuo fisso (= RF) deve essere < 50 mg/l, quindi deve essere minimamente mineralizzata.
Alcuni esempi di acque con residuo fisso basso e, quindi, adatte per preparare una buona tazza di tè, a 180 °C: Lauretana  14 mg/litro,  Monterosa 14.7 mg/litro, Acqua Sant’Anna (Sorgente Rebruant) 22.0 mg/litro, Billa 23.7 mg/litro, San Bernardo 34 mg/litro, Acqua Sant’Anna (Sorgente Vinadio) 42.8 mg/litro .

Le acque con un residuo fisso superiore ai 50 mg/litro, e che rientrano nelle acque oligominerali: Norda 62 mg/litro, Levissima, Fiuggi, Panna, Rocchetta, San Benedetto, Vitasnella 382 mg/litro.

Deve avere un PH leggermente acido o neutro (da 6,5 a 7).

La durezza dell’acqua è data dal contenuto di calcio e magnesio ed è quella che noi chiamiamo comunemente calcare,  viene espressa normalmente in gradi francesi (= °F)  e deve essere inferiore a 15° F. (= francesi) ovvero dolce.

Dopo aver scelto l’acqua e il tè giusto non roviniamo l’infusione con una temperatura sbagliata. Ecco qui il link: La temperatura dell’acqua per preparare i tè.

Percorsi sul tè

Barbara
22 maggio 2014
#BuonviaggioIntornoAltè

13 pensieri su “La scelta dell’acqua per fare un buon tè

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